martedì,  1 febbraio 2022

Case e studi delle persone illustri: approvata la legge

La Regione Emilia-Romagna riconosce e valorizza, con un'apposita normativa, i luoghi in cui arte, storia, cultura, scienza e spiritualità hanno preso dimora

Casa dell'Upupa - Ilario Fioravanti, Sorrivoli di Roncofreddo - foto di Luca BacciocchiFare crescere e fare conoscere meglio la variegata costellazione dei luoghi in cui la cultura ha preso forma di casa e chi l'ha abitata, dopo aver lasciato un segno di sé nella storia, parla ancora attraverso le stanze, gli oggetti e le opere conservate: è questo l’obiettivo con cui la Regione Emilia-Romagna ha approvato la legge 2/2022 “Riconoscimento e valorizzazione delle abitazioni e degli studi di esponenti del mondo della storia, della cultura, delle arti, della politica, della scienza e della spiritualità della regione Emilia-Romagna, denominate ‘Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna’”.

Il Servizio Patrimonio culturale della Regione ha individuato a oggi più di 90 luoghi di questo tipo, realtà che, in forme più o meno ibride, rappresentano case museo, studi e archivi di artisti, cineasti, collezionisti, famiglie, letterati, musicisti, personaggi storici, scienziati e inventori vissuti prevalentemente tra l’Ottocento e il Duemila. Quasi 30 di queste strutture sono a gestione pubblica, tutte le altre, qualora aperte e visitabili, sono gestite da privati (19), fondazioni (16), associazioni e realtà del Terzo settore (15); circa 10 al momento non sono censibili per questioni di eredità.

Tra i nomi e i luoghi coinvolti sull'intero territorio regionale se ne segnalano alcuni, solo a titolo di esempio. Tra gli artisti: Tonino Guerra (a Pennabilli), Antonio Ligabue (a Gualtieri) e Giorgio Morandi (a Bologna e Grizzana Morandi). Tra i cineasti: Bernardo Bertolucci (a Casarola di Monchio delle Corti) e Federico Fellini (a Gambettola). Tra i collezionisti: Ettore Guatelli (a Ozzano Taro) e Luigi Magnani (a Mamiano di Traversetolo). Tra i letterati: Ludovico Ariosto (a Ferrara e Reggio Emilia), Giosue Carducci (a Bologna) e Giovanni Pascoli (a San Mauro Pascoli). Tra i musicisti e cantanti: Luciano Pavarotti (a Modena), Arturo Toscanini (a Parma) e Giuseppe Verdi (a Roncole Verdi di Busseto e a Sant'Agata di Villanova sull'Arda). Tra gli scienziati e inventori: Enzo Ferrari (a Modena) e Guglielmo Marconi (a Pontecchio Marconi).

“Consapevoli di questa ricchezza territoriale vasta e articolata” - afferma Mauro Felicori, assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna - “abbiamo tenuto conto del sapere, dell’esperienza e dei bisogni di chi concretamente tiene aperte queste dimore: a loro va un ringraziamento per avere partecipato con idee e suggerimenti al percorso comune che ha portato all’approvazione di questa legge, che si inscrive appieno nel panorama della tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio.
I luoghi individuati preservano i segni del vivere e del lavorare di chi ha operato al loro interno, arricchendo la nostra possibilità di capirli a distanza di tempo e offrendo legami imprescindibili con i paesaggi culturali in cui sono immersi: che si trovino nelle grandi città o nei piccoli paesi, questi luoghi ci regalano l’opportunità di un decentramento culturale che collega e valorizza, in un marchio di qualità comune, tutte le aree della nostra regione”.

Case e studi delle persone illustri dell'Emilia-Romagna: marchio-logoLa nuova legge regionale dedicata alle “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”, identificate da un logo condiviso, disciplina gli interventi di sostegno mirati alla conservazione e alla promozione di questo particolare segmento del patrimonio culturale, valorizzando e favorendo le attività che si inscrivono nel perimetro della tutela e della fruizione pubblica, la partecipazione dei soggetti privati (singoli o associati) e la messa in rete dei singoli luoghi culturali tramite forme di cooperazione organizzate anche per ambito territoriale.

Tra gli interventi finanziabili ci sono quelli finalizzati alla salvaguardia, alla catalogazione e allo studio del patrimonio, alla conservazione preventiva e al restauro, all’accessibilità e alla fruizione pubblica, alla comunicazione, allo sviluppo di progetti di promozione turistica e di itinerari collegati ai paesaggi culturali circostanti.

Per entrare a far parte delle “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna” le strutture devono rispondere ad alcuni requisiti obbligatori: tra questi, oltre a possedere uno stato giuridico definito, la titolarità del patrimonio conservato e una gestione finanziaria rappresentata mediante apposita documentazione contabile, devono essere aperte al pubblico almeno 60 giorni all’anno (anche non continuativi e su appuntamento) e svolgere attività volte alla conoscenza dell’opera e del personaggio a cui la struttura è intitolata.

Rocchetta Mattei, Riola-Savignano, Grizzana Morandi - foto di Luca BacciocchiLa legge prevede il raggiungimento graduale degli obiettivi, con un processo di accompagnamento che richiede alle strutture di mettere in atto buone pratiche e con un percorso di aggiornamento realizzato anche attraverso corsi di formazione.
Il quadro in progress è consultabile online sul sito web dedicato alle “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna” nel portale del Servizio Patrimonio culturale, che pubblicherà una specifica guida a stampa periodicamente aggiornata.

La nuova norma - realizzata dal Servizio Patrimonio culturale, in stretta collaborazione con la Direzione generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa della Regione Emilia-Romagna di cui fa parte, il Servizio Bilancio e Finanze e il Servizio Affari legislativi dell'Assemblea legislativa - è coerente con lo Statuto regionale e con la sua previsione che la Regione ispiri la propria azione all’obiettivo di riconoscere e valorizzare le identità culturali e le tradizioni storiche delle comunità residenti nel territorio, promuovendo la conservazione dei beni culturali.

Il percorso che ha condotto all’approvazione della legge, preceduto da un approfondito studio sugli oggetti da valorizzare e accompagnato dal coinvolgimento dei soggetti interessati, ha portato quindi a incardinare la nuova disciplina nel contesto normativo della Legge regionale n. 18 del 24 marzo 2000 “Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali”. 

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ultima modifica 2022-02-01T17:07:46+02:00
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