Tonina Cianca. E la dama disse…
Casa Moretti ospita fino al 15 gennaio le carte dipinte e scritte di Tonina Cianca.
E la dama disse, titolo della mostra, deriva da una serie inedita di aforismi di recente rinvenuti tra le carte d’archivio della scrittrice-pittrice. Questi brevi scritti, sapienti e arguti al tempo stesso, hanno pure fornito utili spunti per tracciare il percorso della mostra con il suo intreccio di parole, segni e colori: dalle celebri ovarole all’elemento mare, dagli interni domestici ai progetti per calendari e ricettari, alle fiabe per bambini.
Racconti brevi, raccolte di versi, liriche sparse, aforismi, ma anche tanti appunti, progetti, taccuini pieni di pensieri e riflessioni: si tratta di materiali per lo più inediti, alcuni dei quali vengono ora per la prima volta presentati al pubblico assieme a fogli variamente disegnati e colorati e ad un nutrito numero di tavole incise.
La mostra è stata realizzata da un gruppo di lavoro composto da Orlando Piraccini, Leli Nottoli, Roberto Nottoli, Manuela Ricci, Matteo Graffieti, Davide Gnola.
Tonina Cianca (1930-2012), nata a Cesenatico, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Ravenna dove ha ricevuto, su tutti, la lezione di Tono Zancanaro. Ha esordito nei primi anni Settanta con mostre personali alla Galleria «La Loggetta» di Ravenna (1971) e al Circolo Artistico di Bologna nel 1974. Del maestro padovano, Tonina ha fatto propri il piacere del segno libero, con il suo tratto ininterrotto e pur variabile nell’intensità, e del contrappunto della macchia con le sue sapienti scansioni cromatiche, oltre all’interesse per l’antico dal quale si sarebbero poi generati i caratteristici profili ellenistici di certe sue figure e cicli tematici straordinari, come quello delle Ovarole, ispirato alla tradizionale figura femminile dell’“arzdora” romagnola.
Oltre alla sua ricerca artistica, in parallelo, Tonina ha sempre praticato la scrittura, sperimentata nelle forme più sintetiche e incisive dell’aforisma o della poesia haiku, o nella narrazione fantastica spesso rivolta direttamente ai fanciulli, creando simpatici personaggi di fantasia (anche da lei illustrati). Questo lavoro, rimasto più in ombra e per lo più inedito, è non meno ampio della parte pittorica e rivela come la sua personalità allegra e simpaticamente estroversa si facesse prendere in quei momenti da «dolce malinconia e alle parole affidasse una riflessione tanto tenera quanto pacatamente dolente» (Curi).
L’ultimo periodo della sua vita è stato caratterizzato da un lavoro appartato e solitario, interrotto solo da rare apparizioni pubbliche, come per la mostra Quadreria domestica allestita nella ‘sua’ Cesenatico nel 2003. Dieci anni più tardi, ad un anno dalla scomparsa, le è stata dedicata la sedicesima edizione della rassegna delle «Tende al Mare», dal titolo Cose leggere e vaganti. Risale al 2018 la mostra Ovarole di Romagna ospitata nella cornice del Museo Archeologico di Forlimpopoli, mentre più di recente la città di Cesena le ha dedicato Le credenze delle ovarole. A questa idealmente si ricongiunge la mostra di Casa Moretti che intende mettere in evidenza i temi più cari dell’arte di Tonina Cianca: le ovarole, il mare, i giardini, ecc. accostandoli ai testi, in verso e in prosa, che mai prima d’ora erano usciti dai suoi cassetti.
Per tutte le informazioni:
https://casamoretti.it/