L’arte inquieta. L’urgenza della creazione
Sono le opere inedite di pazienti dell' Ex Ospedale psichiatrico San Lazzaro, oggi conservate nell'Archivio del Museo di Storia della Psichiatria di Reggio Emilia, a colpire immediatamente il visitatore della mostra "L’arte inquieta. L’urgenza della creazione", in corso a Palazzo Magnani di Reggio Emilia. Il dialogo di questo "mondo escluso" con alcuni dei principali artisti della modernità - come Alberto Giacometti, Jean Dubuffet, Hans Hartung, Anselm Kiefer, Antonio Ligabue, Pietro Ghizzardi, Cesare Zavattini, Maria Lai, Alighiero Boetti, Emilio Isgrò, Carla Accardi, e altri ancora - rende ancora più evidente che, oltre oltre ad essere una testimonianza umana e storica importante, le opere di questi "solitari" rappresentano una grande collezione di Art Brut, "una collezione senza collezionista" come l'ha definita Giorgio Bedoni, curatore della mostra insieme a Claudio Spadoni e e Johann Feilacher, direttore del Museo Guggin di Vienna, tra i più importanti musei dedicati all'Art Brut.
Il percorso espositivo è suddiviso in aree tematiche. La prima sezione è dedicata al "Volto Metaforico": sono gli autoritratti che indagano il mondo interiore, andando oltre la realtà fisiognomica. Segue il tema della "Serialità, Ossessioni, Monologhi interiori": il segno si moltiplica, diventa labirintico e tribale (in mostra anche gli scudi dipinti dei popoli degli altopiani della Nuova Guinea, sconosciuti agli occidentali fino agli anni Trenta del Novecento, con le loro decorazioni geometriche e astratte, sorprendentemente simili a quelle diffuse nel XX secolo in Occidente). Infine la stanza dedicata a "Cartografie, mappe e mondi visionari": queste "cartografie artistiche" sono un invito al viaggio verso nuove visioni del mondo.
Arricchiscono la mostra un curatissimo catalogo (Silvana Editoriale) e una serie di attività collaterali - visite guidate, lezioni, conferenze, attività formative e didattiche per scuole di ogni ordine e grado, corsi di aggiornamento per insegnanti, eventi esclusivi e a porte chiuse per aziende, progetti speciali per soggetti con fragilità, che hanno l’obiettivo di riferirsi a tutti i pubblici possibili, nella convinzione che l'arte generi benessere e che abbia un ruolo fondamentale nella costruzione e nello sviluppo di una solida identità individuale e sociale.
Per tutte le informazioni:
https://www.palazzomagnani.it/exhibition/larte-inquieta/