Convegni
L'abito delle dimore storiche. Il recupero delle tappezzerie antiche: restaurare, rifare, ...cosa fare?
Tema della giornata di studi internazionale, patrocinata dall'ICOM Italia, è il recupero delle tappezzerie antiche che in passato rivestivano gli interni di prestigiose dimore storiche, in molti casi divenute oggi musei o sedi operative di istituti ed enti pubblici o privati.
L'opportunità di affrontare questa tematica, fino ad oggi scarsamente dibattuta, è suggerita da una parte da una complessa iniziativa di restauro condotta e finanziata dall'IBACN in collaborazione con il Comune di Imola riguardante il restauro dell'arredo tesile - oltre che ligneo e delle decorazioni murali - presenti nell'appartamento barocchetto in Palazzo Tozzoni ma Imola, dall'altra da un evidente disagio avvertito da tempo dagli operatori del settore (restauratori) così come dagli addetti alla tutela sulla generale disinformazione in ordine alle procedure di intervento più corrette e adeguate da adottare, sulle metodiche e sulle tecniche più aggiornate, nonché sui costi da affrontare. Intervenire su metri quadrati di stoffa consunte e tra loro differenti che ricoprono pareti o rivestono mobilia varia, comporta una progettazione articolata, preliminare all'operazione del recupero, che impone a priori scelte conservative differenziate.
Si può infatti intervenire con una manutenzione in situ, oppure, se occorre, optare per il smontaggio del tessuto, per il suo restauro e il suo rimontaggio. Si può decidere infine per la sostituzione dell'originale, ritessendone uno nuovo, conservando e recuperando a tempo debito il primo. Va da sé quindi che la progettazione del recupero pone innanzitutto il problema della definizione di un preciso e articolato capitolato d'appalto che regolamenti le procedure e le tecniche del recupero in modo sistematico e differenziato a seconda dei diversi casi conservativi.
Conservare il Novecento: la stampa periodica
Continua la riflessione sulla conservazione del patrimonio culturale che documenta l'età contemporanea. Dopo il convegno del 2000 Conservare il novecento che ha affrontato il tema della conservazione degli archivi letterari contemporanei, ma anche delle pubblicazioni contemporanee, nel 2001 si riflette in particolare sui periodici, veicolo culturale di fondamentale importanza nei più diversi settori della cultura e della vita civile, e al tempo stesso di così problematica conservazione e tutela. Nel convegno, articolato in tre sessioni, saranno esaminati il valore culturale dei periodici, assieme agli aspetti più strettamente legati alla conservazione, senza tralasciare quelli di politica di tutela e organizzativi.
Pubblicazione:
Conservare il Novecento: la stampa periodica : 2. Convegno nazionale, Ferrara, Salone internazionale dell'arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali 29-30 marzo 2001 : atti (consultabili on line)
Ebla fra passato e futuro Scavo, restauro, valorizzazione di un caso emblematico del vicino Oriente
Organizzato dall'Istituto Beni Culturali e dalla Missione Archeologica Italiana in Siria dell'Università di Roma "La Sapienza", che negli spazi di Restauro2001 cura anche una mostra sulla città e i suoi monumenti, il convegno fa il punto sui progetti per la conservazione e la valorizzazione di Ebla nell'ottica della presentazione del sito ai visitatori e ai turisti attraverso una scelta mirata di soluzioni ricostruttive, interpretative e comunicative per favorirne la fruizione culturale.
Let’s care method-Lanscape EnvironmenT asseSment and Cultural heritAge REstoration
Nel corso del primo incontro è stato definito un quadro comparativo dei sistemi catalografici europei per la descrizione del paesaggio culturale, sono state descritte le più significative iniziative di innovazione nel settore ed è stata formulata una nuova proposta metodologica nell'ambito del progetto transnazionale "Let's Care Method" ("Lanscape EnvironmenT asseSment and Cultural heritAge REstoration"). Il secondo appuntamento è stato dedicato a "Il catalogo dei beni culturali. Nuovi strumenti informativi e modalità attuattive per ICCD e Regioni".
Pubblicazione:
Let's care method, atti del convegno
La legge Merloni e il regolamento per la qualificazione professionale dei restauratori
(415.29 KB)L'intento del convegno è stato quello di promuovere un momento di conoscenza e di approfondimento delle tematiche espresse dalla recente legislazione sul tema, con particolare riferimento agli interventi di restauro dei beni culturali mobili, rispetto ai quali il regolamento ministeriale rappresenta un passaggio particolarmente complesso e denso di interrogativi, soprattutto per le ditte alle quali vengono richiesti requisiti ben definiti per ottenere incarichi di lavoro.
Pubblicazione:
La legge Merloni e il regolamento per la qualificazione professionale dei restauratori, atti del convegno a cura di Antonella Salvi
Museo e cultura della qualità
A distanza di un anno dalla prima occasione di confronto a livello nazionale sul tema degli standard nei musei (Firenze, febbraio 1999), viene proposto un ulteriore momento di confronto e approfondimento relativo sia agli standard che agli strumenti gestionali per migliorare la qualità dei servizi museali, anche in vista dell'applicazione del decentramento del DLg 112/1998.
Pubblicazioni:
Museo e cultura della qualità a cura di Massimo Negri e Margherita Sani. - Bologna : Clueb, c2001
Museo e cultura della qualità atti del convegno
Il catalogo dei beni culturali. Nuovi strumenti informativi e modalità attuative per ICCD e Regioni
Il convegno, promosso dall'ICCD con il Coordinamento delle Regioni, presenterà il recente accordo Stato-Regioni sulla catalogazione dei beni culturali e la nuova configurazione del Sistema Informativo messo a punto dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Sempre nell'ambito di Sistemi Informativi di Beni Culturali, il Convegno costituisce l'occasione per esporre un progetto a carattere internazionale - l'Information Network dei Beni Culturali - che si pone come obiettivo la creazione di un unico centro di servizio a cui possa fare capo una rete di banche dati geograficamente distribuite, ma disponibili agli utenti del settore come una unica, enorme fonte di informazioni.
Da parte delle regioni, invece, sarà presentato il recentissimo protocollo d'intesa tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e le Regioni sulla catalogazione del patrimonio culturale e ambientale. Tale accordo sancisce, per la prima volta in maniera ufficiale, forme di collaborazione permanente fra l'Amministrazione dello Stato, le Regioni e le Autonomie locali nell'ambito della catalogazione, sia dal punto di vista strutturale che da quello funzionale.
Pubblicazione:
Il catalogo dei beni culturali, atti del convegno