4a edizione: 4-7 aprile 1997

Lo stand presenta le iniziative dell'Istituto nel campo del restauro architettonico e della salvaguardia ambientale

Lo stand

1997004.jpgLa collaborazione con la Regione, che ha trovato nel Piano Paesistico (uno dei pochi realizzati in Italia) un momento di forte impegno, è proseguita con raccolte organizzate di documentazione, approfondimenti tematici (quali il censimento del patrimonio edilizio rurale e la carta del rischio archeologico) e l'avvio delle relative banche dati. 
Il restauro dei beni architettonici e ambientali, al centro della quarta edizione della rassegna ferrarese, è dunque questione che riflette l'attualità di alcuni importanti temi sui quali si gioca il futuro stesso del nostro patrimonio, la cui salvezza richiede un maggiore dialogo fra specialisti e amministratori. Tali temi consistono in un più maturo dibattito sul ripristino delle strutture edili e dello stesso paesaggio, libero da equivoci interpretativi; nelle scelte di riuso che si impongono per nuclei interi di patrimonio (dalle case rurali alle caserme, dagli ospedali ai manicomi) e che condizionano, ovviamente, ogni successiva progettazione; negli strumenti della conoscenza, ampi e duttili alle esigenze di indirizzo e di intervento, ma, al tempo stesso, legati alla necessità di diffusione delle informazioni e di comunicabilità dei linguaggi. Il filo conduttore di un lungo percorso fin qui seguito dall'Istituto per i beni culturali consiste soprattutto nella proposizione dei supporti conoscitivi e scientifici funzionali alle politiche culturali e territoriali della Regione.
Le banche dati, dalle più recenti catalogazioni uniformate per le diverse tipologie di materiali conservati nei musei, alla rendicontazione dei restauri effettuati, consentono di recuperare e collegare sulla base topografica le precedenti raccolte di materiali documentativi e i rilevamenti effettuati sul territorio. Le ricerche, le esposizioni, i supporti utilizzati dal Piano paesistico regionale e successivamente approfonditi in collaborazione con gli enti locali hanno seguito un disegno coerente, dal generale al particolare. Si citano in sintesi: la predisposizione degli strumenti percettivi per evidenziare la disgregazione del paesaggio urbano e rurale, oggettivamente rappresentata nella mostra "I confini perduti"; la raccolta e la progettazione editoriale di cartografie storiche che offrono alla pianificazione strumenti di lettura dell'evoluzione del territorio; il riconoscimento e la catalogazione di un patrimonio di sempre più vaste proporzioni, non contenibile nei vincoli ministeriali, ma che necessita di un recupero a funzioni culturalmente valide.

Presentazioni:

  • Carta archeologica del rischio territoriale in Emilia-Romagna
  • Attività di catalogazione beni culturali Ministero beni culturali-Regione Emilia-Romagna
  • Il recupero del Palazzo Ducale di Sassuolo
  • Conservazione e restauro degli affreschi di Parmigianino a Fontanellato

Pubblicazione:

Il territorio come museo, scritti di: Ezio Raimondi ... [et al.]. - Bologna : Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 1997. - 71 p. : ill. ; 30 cm. ((Suppl. alla rivista IBC, realizzato in occasione del 4. Salone del Restauro svoltosi a Ferrara dal 4 al 7 aprile 1997



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ultima modifica 2012-09-14T15:27:00+01:00
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