Il percorso di restauro
Il contenuto del frammento riguarda le Constitutiones di Clemente V, un testo normativo emanato nel secondo decennio del Trecento e successivamente assorbito nel Corpus Iuris Canonici.
Il prezioso frammento presentava pieghe e stratificazioni di materiali diversi che impedivano la lettura integrale del testo, oltre a contribuire alla deformazione del supporto.
La pulitura e la distensione della pergamena sono stati particolarmente delicati per via della presenza della lettera iniziale «I» miniata sul lato esterno del foglio, e di capilettera e segni di paragrafo in inchiostro rosso e blu; era infatti pratica diffusa impreziosire i primi libri a stampa con elementi decorativi aggiunti a mano, con l’intento di imitare le caratteristiche del volume manoscritto (2); questi inchiostri sono in genere molto meno stabili e meno coesi con il supporto rispetto all’inchiostro tipografico.
Una valutazione della fattibilità dell’intervento è stata la prima e fondamentale tappa di questo percorso: le operazioni di distacco delle controguardie incollate alla pergamena, di rimozione dei residui di adesivo e di apertura delle pieghe non avrebbero dovuto danneggiare la miniatura e gli inchiostri manoscritti e a stampa.
In questa fase di indagini preliminari sono stati testati dapprima la stabilità fisica di inchiostri e pigmenti e successivamente una serie di prodotti utilizzabili per il distacco delle controguardie, a partire dalle aree con minori criticità e con diversi tempi di applicazione, per individuare il procedimento più efficace e meno impattante sull’originale.
Le reazioni del supporto e delle mediazioni grafiche ai test sono state costantemente monitorate tramite riprese con videomicroscopio digitale (foto 3 e foto 4). Nell’occasione è stata prodotta anche una dettagliata mappatura fotografica dell’iniziale miniata, per documentare tecnica esecutiva e stato di conservazione (foto 5, foto 6 e foto 7).
Attestata la fattibilità dell’intervento e individuata una possibile metodologia, il restauro dell’esemplare si è articolato nelle seguenti operazioni:
- riproduzione digitale con scanner planetario ad alta risoluzione prima del restauro
- reidratazione della pergamena, apertura delle pieghe e pulitura dai residui cartacei e di adesivo, monitorando tramite riprese con videomicroscopio digitale le reazioni del supporto e delle mediazioni grafiche (foto 8, foto 9 e foto 10)
- distensione con calamite della pergamena, inumidita con apparecchio a ultrasuoni (foto 11)
- riproduzione digitale con scanner planetario ad alta risoluzione dopo il restauro
- progettazione e realizzazione di un contenitore su misura, per proteggere l’esemplare da polvere e sfregamenti e al tempo stesso consentire alla pergamena le naturali variazioni dimensionali provocate da eventuali oscillazioni di temperatura e umidità relativa dell’ambiente.
Il restauro (video ) è stato attentamente calibrato in modo tale da lasciare visibili le tracce delle pieghe e dei fori dovuti al reimpiego della pergamena come coperta, preservando la leggibilità della storia del pezzo.