Bologna (BO) I Il frammento rivelato: un incunabolo del 1460
Si tratta della più antica testimonianza di stampa tipografica appartenente alle raccolte di incunaboli della Biblioteca dell’Archiginnasio, realizzata a Magonza nel 1460, vale a dire solo cinque anni dopo il primo libro a stampa della storia, la Bibbia di Gutenberg.
Il valore intrinseco dell’esemplare non è tanto legato al suo contenuto testuale (le Constitutiones di papa Clemente V), quanto piuttosto al suo status di testimonianza materiale della perizia tecnica di quei prototipografi che nella seconda metà del XV secolo innescano una delle più rivoluzionarie innovazioni tecnologiche della storia dell’Occidente europeo: il passaggio dal volumen manoscritto al libro a stampa.
Il prezioso frammento di incunabolo (Clemens V <papa>, Constitutiones, [Magonza], Johann Fust e Peter Schöffer, 25 giugno 1460, fol., BCABo, 16 Incunaboli bolognesi, cart. II, n. 33) è stato sottoposto a un delicato e complesso intervento di restauro che è ormai giunto alle fasi conclusive.
A partire dal 2019 la Biblioteca dell’Archiginnasio ha curato la fase progettuale; i lavori sono poi stati realizzati con il sostegno dell’Istituto per i Beni Culturali - ora Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna - nell’ambito del Piano di Intervento 2020 della LR 18/2000 e con la supervisione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell'Emilia-Romagna: una solida collaborazione per intraprendere un vero e proprio percorso di recupero conservativo e di valorizzazione del raro esemplare.
Come spesso accade, il restauro, realizzato da un laboratorio specializzato e di profonda esperienza nel trattamento di manufatti cartacei e pergamenacei, oltre ad aver restituito l’integrità conservativa all’esemplare, ha offerto l’occasione di una vera e propria rivelazione, assimilabile a quella di uno scavo archeologico, dal momento che ha consentito di rintracciare la storia dell’esemplare, attraversando stratificazioni e vicissitudini che il tempo ha sedimentato e permettendo di riscoprire parti nascoste di questo straordinario frammento.
L’incunabolo, stampato su pergamena a imitazione del libro manoscritto, è giunto sino a noi in stato di frammento: il foglio originale infatti era stato rifilato e ripiegato per essere utilizzato come coperta di un altro volume, secondo una pratica di riuso dei materiali molto comune nelle legatorie in epoca preindustriale. In un altro momento della sua storia centenaria, la coperta è stata poi staccata dal libro che aveva rivestito e il frammento di incunabolo è tornato libero, ma con evidenti residui di adesivo sulla pergamena. Ampie sezioni delle carte che erano state incollate sul lato interno e che fungevano da controguardie nascondevano quasi completamente le zone inchiostrate. È proprio questa la parte che è stata liberata con le operazioni di restauro, che hanno consentito di riscoprire una sezione considerevole del frammento e la lettura di parti precedentemente nascoste.
L’intero percorso di restauro, seguito nelle fasi più salienti anche dalla restauratrice di Archiginnasio, ha prodotto una corposa documentazione. Ora il lavoro prosegue sui fronti della tutela e della valorizzazione e in questa direzione le riprese digitali effettuate rappresentano uno strumento fondamentale per monitorare nel tempo lo stato di conservazione del pezzo e per darne massima fruibilità a studiosi e utenti, potenziando le opportunità di conoscenza nel mondo del web e limitando i rischi della consultazione diretta dell’originale.