Vivian Maier - Anthology
Bologna celebra Vivian Maier con una mostra che presenta, grazie alla cura di Anne Morin, una selezione di 111 fotografie in bianco e nero, più una sezione di 35 foto a colori, divise in sei sezioni per un'antologica mai vista così completa.
Praticamente sconosciuta in vita, Vivian Maier, nata a New York nel 1926 da padre austro-ungarico e madre francese, è oggi universalmente riconosciuta come esponente di spicco delle street photography. Una passione, quella per la fotografia, coltivata fin dai primi anni Cinquanta quando con una una Rolleiflex professionale, inizia a scattare decine di migliaia di immagini, mai esposte durante la sua vita, e ritrovate solo nel 2007, due anni prima la sua morte.
La riscoperta fu casuale e la si deve alla tenacia di John Malhoof, appassionato ricercatore di immagini della vecchia Chicago, che nel 2007 decide di comprare all'asta un box pieno di oggetti appartenuti a una donna in difficoltà finanziarie a cui erano stati espropriati. Tra i cappelli, gli abiti e i documenti, anche una cassa piena di migliaia di negativi e rullini ancora da sviluppare, che si rivelano un tesoro.
Malhoof avvia quindi un'indagine per scoprire a chi apparteneva quel materiale. Scopre che era di una donna senza famiglia che aveva lavorato per tutta la vita come bambinaia, soprattutto nella città di Chicago, e che nel suo tempo libero e in vacanza amava scattare foto della vita quotidiana di città come Chicago e New York. A queste immagini si affiancavano numerosi autoritratti, caratterizzati dal fatto che non guardava mai direttamente verso l'obiettivo, utilizzando spesso specchi o vetrine di negozi come superfici riflettenti.
Da allora Malhoof ha fatto conoscere al mondo il talento di questa straordinaria artista, con decine di mostre e pubblicazioni.
La mostra a Bologna, a Palazzo Pallavicini dal 7 settembre 2023 al 28 gennaio 2024, oltre alle immagini presenta anche alcuni filmati Super8 realizzati dalla fotografa a partire dai primi anni Sessanta, che ci permettono di indagare in modo ancora più approfondito lo "sguardo" di Vivian Maier sul mondo intorno a lei.
Sono sei le sezioni espositive: nelle immagini di "INFANZIA" c'è tutta l'empatia per i bambini, di cui si occupava anche professionalmente come bambinaia. Seguono i "RITRATTI" , testimonianze dell’immensa curiosità della Maier per la vita quotidiana e per le persone che colpivano la sua attenzione. Nella sezione "FORME" si indagano l'inquadratura e l'equilibrio delle sue foto. In "FOTO DI STRADA" ritroviamo immagini memorabili dell’architettura e della vita urbana di New York e Chicago, soprattutto degli anni ’50 e ’60 e specialmente dei loro quartieri più popolari. Seguono i famosi "AUTORITRATTI". Infine in "COLORE" il nuovo inizio: a partire dal 1965, la Maier inizia a sperimentare la fotografia a colori, accompagnando questo passaggio da un cambio tecnico. Comincia infatti ad utilizzare al posto della Rolleiflex una Leica, molto più leggera.
La parte finale della mostra è dedicata ai suoi filmati Super8: scene di strada, eventi e luoghi. Non c'è narrazione. Il tutto è finalizzato all'indagine dello scatto perfetto, la sua amata fotografia.
Per tutte le informazioni su orari e biglietti:
Bologna, Palazzo Pallavicini, Via San Felice 24