giovedì,  5 ottobre 2023

Strade e storie. Paesaggi da Hokusai a Hiroshige

Al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo (Ra) 120 opere dei maestri dell'ukiyo-e per indagare l'illustrazione del paesaggio nel lontano Oriente. Fino al 14 gennaio 2024

Continua la programmazione triennale di Bagnacavallo dedicata al Paesaggio con una mostra al Museo Civico delle Cappuccine che, grazie anche alla collaborazione con il Museo d’Arte Orientale di Venezia, racconta l'evoluzione del tema in un genere artistico, quello della xilografia ukiyo-e, divenuto ben noto in Europa da metà Ottocento con i maestri Hokusai e Hiroshige, fonte di ispirazione per gli impressionisti e per gli amanti del rinnovamento della pittura.

Ukiyo-e, termine che significa letteralmente “immagini del mondo fluttuante”, descrive il genere artistico, fiorito tra il XVII e XIX secolo, che aveva inizialmente una connotazione edonistica associata ai momenti piacevoli che gli abitanti delle città trascorrevano dedicandosi a piaceri transitori della vita, e in quest’ottica la raffigurazione del paesaggio era rilegata alla funzione di sfondo ai personaggi ritratti.

A partire però dagli anni ‘30 dell’Ottocento, con la pubblicazione delle Trentasei vedute del Fuji di Hokusai e delle Cinquantatre stazioni della Tōkaidō di Hiroshige, improvvisamente la raffigurazione del paesaggio assunse una nuova importanza, divenendo soggetto principale degli ukiyo-e.

Un aspetto di novità indagato e documentato dalla mostra allestita nelle sale del Museo Civico, che si apre con una sala dedicata a Katsushika Hokusai. Maestro indiscusso dell’arte giapponese, Hokusai ebbe enorme successo già in vita, soprattutto grazie ad alcune delle serie più famose, tra cui le già citate Trentasei vedute del Fuji, che sono qui documentate da una selezione delle immagini più note, tra le quali anche una versione di Una grande onda al largo di Kanagawa, forse l’opera ukiyo-e più conosciuta al mondo, talmente amata e riprodotta in un numero tale di copie da aver consumato i legni e aver costretto gli editori a realizzare nuove matrici lignee sul disegno originale di Hokusai, per poter tirare dei nuovi originali, come documentato in questo caso specifico.

Nelle sale successive il racconto si incentra principalmente sul lavoro di Ando Hiroshige, il più grande paesaggista giapponese, che eguagliò in abilità e fama lo stesso Hokusai, e con l’opera del quale è possibile ammirare un confronto quasi diretto grazie alla serie anche da lui dedicata al famoso vulcano simbolo del Giappone.

Proseguendo nel percorso, oltre ad altre note serie di Hiroshige, la parte principale della mostra è dedicata alla raffigurazione del Tōkaidō: la strada del Tōkaidō, che collegava la capitale dello shōgun, Edo, a quella dell'Imperatore, Kyōto, era la principale via dei viaggi e del commercio nel Giappone antico. Per molti artisti fu lo spunto per raffigurare scorci e paesaggi celebrando le bellezze naturali del loro paese, per Hiroshige stesso fu uno dei soggetti prediletti sui quali si cimentò più volte anche per rappresentare ad anni di distanza le stesse stazioni, ed in mostra sarà possibile ammirare diverse serie dedicate a questo soggetto: dalla prima versione in formato ōban orizzontale, a quella verticale, da quella a due pennelli a quella in paralleli.

La mostra si conclude con una sala dedicata ad Hiroshige II, erede del maestro e suo successore nella scuola Utagawa.

Le quasi 120 opere esposte, tra le quali due importanti trittici ed alcuni volumi originali che contengono le serie complete, sono affiancate da alcuni oggetti: tsuba, inrō ed un prezioso kimono decorati con immagini ispirate agli ukiyo-e, per sottolineare quanto l’immaginario paesaggistico influenzasse la cultura giapponese grazie al lavoro di Hiroshige.

La mostra, realizzata grazie alla preziosa collaborazione del Museo d’Arte Orientale di Venezia e al prestito di generosi collezionisti, è accompagnata da un catalogo che include le fotografie di tutte le opere esposte e i testi di Davide Caroli, direttore del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, di Marta Boscolo Marchi, direttrice del Museo d’Arte Orientale di Venezia e di Marco Fagioli, uno dei massimi studiosi degli autori di stampe giapponesi.

L’esposizione è aperta al pubblico fino al 14 gennaio 2024 nei seguenti giorni e orari: martedì e mercoledì 15.00-18.00, giovedì 10.00-12.00 e 15.00-18.00, venerdì, sabato e domenica 10.00-12.00 e 15.00-19.00, 1 novembre, 8 dicembre e 6 gennaio 10.00-12.00 e 15.00-19.00; dal 28 settembre al 1 ottobre, in occasione della Festa di San Michele, orario ampliato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 23.00, domenica 1 ottobre ore 10.00-23-00, chiuso il lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio. Ingresso gratuito.

Per informazioni e per scoprire le tante iniziative intorno alla mostra: 
www.museocivicobagnacavallo.it

 

 

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ultima modifica 2023-10-10T12:10:12+02:00
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