giovedì,  26 gennaio 2023

La stella di ART CITY Bologna illumina la città (e non solo)

Dal 27 gennaio al 5 febbraio, in occasione di Arte Fiera 2023, dieci giorni di appuntamenti dedicati all'arte contemporanea e ai suoi protagonisti

Anche quest'anno, e per l'undicesima edizione, torna "ART CITY Bologna", l'imperdibile appuntamento per gli amanti dell'arte e per tutti quelli che vogliono vivere la città seguendo la stella del contemporaneo (la stella è parte dell'identità visiva della rassegna ormai da alcuni anni).
Il programma, realizzato come sempre in occasione di ARTE FIERA (3-5 febbraio 2023), parte in anticipo, il 27 gennaio, regalandoci 10 giorni pieni di eventi (oltre 150) che coinvolgono l'intera area metropolitana di Bologna, coinvolgendo istituzioni, musei, gallerie pubbliche e private, spazi e luoghi insoliti. Il tutto gratuitamente. 
Momento clou sarà ART CITY White Night, sabato 4 febbraio 2023, la notte bianca dell'arte, tra gli appuntamenti più attesi e partecipati dal pubblico, occasione unica per fruire della proposta artistica diffusa in città anche nelle ore serali, grazie alla collaborazione di operatori culturali e commerciali pronti ad estendere fino alle 24.00 l'orario di apertura. 
Il programma completo è disponibile sul sito sul sito artcity.bologna.it  

Per l'edizione 2023, diretta per il sesto anno da Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo, il main program si articola in uno special project e in 12 main projects che offrono una  proposta ampiamente rappresentativa delle pratiche artistiche contemporanee. In sintesi:

Special project: Have a Good Day!
Si tratta di una sorprendente opera lirica per dieci cassiere, con sottofondo di un centro commerciale e pianoforte racconta la vita interiore delle lavoratrici protagoniste, mostrando che cosa si nasconda dietro i sorrisi forzati e i saluti meccanici "Buongiorno!", "Grazie!", "Buona giornata!". Lo spettacolo trasforma l'alienazione quotidiana di cassiere senza volto e dalle sembianze robotiche in personaggi vivaci e brillanti, le cui biografie e pensieri segreti diventano brevi drammi di carattere personale che si fondono in un coro comune. La critica alla società capitalistica contemporanea viene espressa con ironia, humour, poesia e paradosso, evitando qualsiasi giudizio moralistico.
Nata dalla collaborazione tutta al femminile di Vaiva Grainytë (autrice del libretto), Lina Lapelytë (compositrice e direttrice musicale) e Rugilë Barzdþiukaitë (regista e scenografa), l'opera è presentata nella sede di Teatri di Vita in tre repliche: venerdì 3 e sabato 4 febbraio alle ore 20, domenica 5 febbraio alle ore 17.  Prenotazioni sul sito teatridivita.it/prodotto/have-a-good-day/.

Main projects

Il main program si apre idealmente al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna con Atlantide 2017 - 2023, personale del video artista e regista italiano Yuri Ancarani, a cura di Lorenzo Balbi. La mostra è concepita come un'"esplosione" del film Atlantide (2021), presentato in anteprima nella sezione “Orizzonti” della Mostra del Cinema di Venezia nel 2021.
Il film ha come protagonista Daniele, un giovane di Sant’Erasmo, un’isola della laguna di Venezia. Vive di espedienti ed è emarginato anche dal gruppo dei suoi coetanei, i quali condividono un’intensa vita di svago, che si esprime nella religione del barchino: un culto incentrato sulla elaborazione di motori sempre più potenti, che trasformano i piccoli motoscafi lagunari in pericolosi bolidi da competizione. Anche Daniele sogna un barchino da record, che lo porti in testa alla classifica. Ma tutto ciò che fa per realizzare il suo sogno e guadagnarsi il rispetto degli altri finisce per rivoltarglisi contro, tragicamente. Il degrado che intacca le relazioni, l’ambiente e le pratiche di una generazione alla deriva viene osservato attraverso gli occhi del paesaggio senza tempo di Venezia. 
Nel film, sebbene la narrazione ruoti intorno a Daniele e agli altri ragazzi, emerge come grande protagonista l’unicità della città lagunare. Così anche al MAMbo il fulcro è la Venezia-Atlantide ricreata dall’artista. Una città difficilmente definibile, soffocata dallo sfruttamento turistico, costantemente sotto minacce ambientali che interessano tutto il pianeta ma qui diventano particolarmente pregnanti.


Nel Nuovo Parcheggio Stazione - Roof 5° piano, distante 2 minuti a piedi dall'ingresso della stazione ferroviaria di Bologna Alta Velocità in via Aristotele Fioravanti, Xing presenta il progetto BSTRD della coreografa di origine greca Katerina Andreou con un doppio appuntamento. La performance si svolge sabato 28 gennaio alle ore 21.00 per poi riattivarsi durante Arte Fiera, sabato 4 febbraio dalle ore 19.00 alle 24.00, come video installazione, una produzione ad hoc girata nello stesso luogo.  In BSTRD Andreou sviluppa una poetica incarnata in una figura consumata in una danza al di là di ogni definizione. Con solo un giradischi come partner, il corpo dell’artista si inscrive nell'istante, tra i limiti determinati dallo sforzo e dalla fatica, agendo in una geometria immaginaria.

Banca di Bologna prosegue nella produzione di mostre di livello internazionale proponendo nella Sala Convegni Banca di Bologna a Palazzo De' Toschi la personale Finding Form dedicata al lavoro dell'artista tedesca Bettina Buck, a cura di Davide Ferri e realizzata in collaborazione con Bureau Bettina Buck. L'esposizione restituisce il percorso dell'artista tedesca prematuramente scomparsa nel 2018, partendo dagli aspetti fondanti della sua poetica, declinata prevalentemente nella scultura, nell'installazione e nella performance, e affrontando alcuni termini specifici della sua ricerca: postura (del corpo e della scultura, tra corpo e oggetto), gravità (come forza a cui la forma si assoggetta), caduta (come azzeramento della forma), occultamento (che permette di immaginare più che vedere la scultura), domestico (gli immediati dintorni nei quali la forma diventa scultura). La mostra sarà visitabile dal 31 gennaio al 19 febbraio.

Negli spazi del Cassero LGBTI+ Center si incontra il mondo grottesco di Nathalie Djurberg, Leone d'Argento alla Biennale di Venezia del 2009 come più promettente giovane artista in duo con Hans Berg, con la video installazione Putting Down the Prey, a cura di Sabrina Samorì. Nei paesaggi dell'assurdo creati dall'artista svedese piante e animali in plastilina sono chiamati ad interpretare le pulsioni e le contraddizioni dell'uomo. 


A Palazzo Vizzani, Alchemilla presenta il progetto And We Thought III di Roberto Fassone + Ai Lai + LZ, a cura di Sineglossa. Ai Lai è un'intelligenza artificiale nata nella primavera del 2021 e possiede l'abilità speciale di pensare resoconti di esperienze psichedeliche. Durante i suoi primi mesi di vita Ai Lai ha compilato migliaia di brevi report in cui racconta il suo rapporto con i funghi allucinogeni. Dal 28 gennaio al 26 febbraio.


È un intervento site-specific ideato per il LabOratorio degli Angeli il progetto Guarda caso di Eva Marisaldi, a cura di Leonardo Regano. L'opera di Marisaldi entra in dialogo con gli spazi dello storico laboratorio di restauro bolognese situato presso la Chiesa sconsacrata di Santa Maria degli Angeli e l'attiguo Oratorio, intrecciando un intenso confronto che si articola tra opere riattivate per l'occasione e nuove produzioni. Dal 30 gennaio al 18 febbraio.


Si inserisce in Jonas Mekas 100!, il programma internazionale di manifestazioni che celebra il centesimo anniversario dalla nascita del regista e teorico di origine lituana, la mostra Under the Shadow of the Tree curata dal duo Francesco Urbano Ragazzi presso il Padiglione de l'Esprit Nouveau. L'esposizione pone in dialogo l'edificio - prototipo abitativo realizzato nel 1925 da Le Corbusier e Pierre Jeanneret, ricostruito in copia fedele a Bologna nel 1977 da Giuliano e Glauco Gresleri con José Oubrerie - con un corpus di opere di Mekas, che porta fuori dal grande schermo i suoi diari filmici. Come fosse una cassa armonica, l'intero padiglione è riempito dai suoni degli audio-diari con cui l'artista ha registrato lo scorrere della vita a New York. L'albero che svetta al centro dell'architettura di Le Corbusier, attraversandone il soffitto, è invece l'elemento attorno a cui ruota una riflessione per immagini sul ruolo della natura nell'opera di questo autore, figura fondamentale nella storia del cinema di avanguardia americano. Dal 2 febbraio al 26 marzo.

A San Lazzaro di Savena, KAPPA-NÖUN ospita la personale Gerold Miller dedicata all’artista tedesco, curata da Valerio Dehò. Fin dai suoi esordi negli anni Novanta Miller ha lavorato sul rapporto concettuale tra l'opera d'arte e lo spazio in cui veniva collocata, elaborando dei quadri-cornice che definivano le ambiguità delle coordinate prospettiche classiche. Il suo metodo è concettuale, analitico, razionale e richiede un'attenta partecipazione cognitiva da parte dello spettatore. Tutte le sue opere non definiscono un'immagine, ma piuttosto un confine, tra scultura e pittura, tra spazio interno ed esterno. Implicano al tempo stesso disegno, pittura, scultura e architettura, si configurano come oggetto, stabiliscono uno spazio attivo, si profilano attraverso un concetto minimalista. Dal 31 gennaio all'11 marzo.

La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna promuove e organizza, all'Oratorio di San Filippo Neri, l'installazione site-specific Seeking Blue Gold del duo anglo-argentino Lucy + Jorge Orta, a cura di Cristina Francucci e Tatiana Basso. L'opera si focalizza su uno dei meta-temi centrali nella poetica degli Orta, quello dell'acqua, un bene primario - il cosiddetto "oro blu" - oggetto di controverse politiche economiche e di una distribuzione globale iniqua. Dal 2 al 12 febbraio.


Palazzo Bentivoglio apre i suoi spazi dedicati alle mostre a un percorso monografico su Patrick Procktor, protagonista imprescindibile, ma tuttora poco noto, del panorama artistico londinese degli anni Sessanta e Settanta. La mostra A View From a Window, curata da Tommaso Pasquali con allestimento di Davide Trabucco, si sviluppa a partire da un nucleo di opere della collezione permanente di Palazzo Bentivoglio per presentare al pubblico una selezione di una sessantina di lavori, tra dipinti, acquerelli e disegni, datati dai primi anni Sessanta ai primi anni Novanta. Fino al 5 febbraio.


Nella storica Sala Studio di Teatri di Vita va in scena il 3 e 4 febbraio, per la prima volta in Italia, l'operetta The Teacher di Agnes Scherer, curata da Caterina Molteni: un'acuta riflessione sulle dinamiche di potere che svela la dipendenza sistemica tra chi guida e coloro che, per appartenenza a una classe o a una minoranza, rimangono in una posizione subalterna. L'artista tedesca allestisce una parodia del rapporto tra la figura di un divulgatore-insegnante-leader e il suo pubblico, rievocando diversi scenari di 'indottrinamento'. Come spesso accade nel suo lavoro, immaginari del passato riecheggianti forme narrative archetipiche (mito, parabola, fiaba, leggenda) diventano specchi attraverso cui leggere la società contemporanea.


Infine, l'installazione scultorea di grandi dimensioni Fugitive of the State(less) dell'artista britannica Dominique White, a cura di Giulia Colletti, agisce da punto di fuga prospettico della sala ottagonale dei Bagni di Mario (Conserva di Valverde), realizzata nel 1563 dall'architetto Tommaso Laureti per alimentare la Fontana del Nettuno. Da anelli e uncini in ferro battuto pendono vele lacerate e reti mutilate, alle quali sono impigliate fronde di palma, rafia, conchiglie di ciprea e fibre di sisal impregnate di argilla caolino. Relitti di una civiltà forse mai esistita o della traversata di fuggiaschi colti dalle forze marine - quest’ultime artificiosamente celebrate dalle conchiglie scolpite sulle nicchie della cisterna e dai resti di organismi bentonici incastonati nella calcina delle pareti. L’installazione segna l’ammissione a una dimensione sotterranea, in cui la transizione da una condizione di entropia a un diverso stato sembra essersi appena compiuta o in procinto di compiersi. L’opera invita a una riflessione sulla nozione di 'sospensione'. 

Dopo il successo della prima edizione nel 2022, l'Accademia di Belle Arti di Bologna ripropone ARTalk CITY, il ciclo di incontri mattutini in Aula Magna, coordinato da Maria Rita Bentini, in cui alcuni degli artisti protagonisti del main program - Yuri Ancarani, Roberto Fassone, Eva Marisaldi, Lucy + Jorge Orta, oltre a Tommaso Pasquali curatore della personale di Patrick Procktor - si raccontano in prima persona, a partire dal progetto artistico concepito per ART CITY Bologna 2023, in dialogo con curatori e docenti.

La mappa di ARTCITY Bologna 2023 (pdf5.25 MB)  

La Guida di ARTCITY Bologna 2023 (pdf7.51 MB)

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ultima modifica 2023-02-02T14:13:23+02:00
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