martedì,  21 febbraio 2023

DeVoti Etruschi. La riscoperta della raccolta di Veio del Museo Civico di Modena

Oltre cento terrecotte votive provenienti dalla città etrusca di Veio, entrate a far parte del patrimonio del Museo Civico nel 1894, oggi riscoperte e valorizzate grazie a una mostra. Fino al 17 dicembre 2023

Si tratta di un allestimento davvero suggestivo, con richiami a elementi museografici ottocenteschi e innovative installazioni visive e sonore, quello proposto dal Museo civico di Modena per un patrimonio che il Museo conserva fin dalla fine dell'Ottocento. 
La raccolta di terrecotte giunse a Modena nel 1894, grazie all’interessamento dell’astronomo modenese Pietro Tacchini che propose a Luigi Pigorini, la figura più autorevole della paletnologia italiana di fine secolo, di scambiare le testimonianze raccolte in un suo viaggio intorno al mondo, alle quali Pigorini era molto interessato per il museo romano, con una significativa selezione di ex voto di Veio che sarebbero andati ad arricchire il Museo Civico.
“DeVoti Etruschi”è allestita nella sala dell’Archeologia del Museo Civico fino al 17 dicembre 2023, in collaborazione con Sapienza Università di Roma, ed espone oltre cento terrecotte votive, provenienti dalla città etrusca di Veio, che rappresentano figure di devoti, statue, busti, volti di adulti e bambini, parti anatomiche, membra e organi, oltre a raffigurazioni di animali con le quali si chiedeva la prosperità del bestiame domestico.
Le terrecotte provengono da un’immensa stipe votiva conosciuta anche come “Stipe Lanciani”, messa in luce nel 1889 e tuttora oggetto di studio (del dipartimento di Etruscologia e antichità italiche di Sapienza), un deposito riferibile a una possibile area sacra posta sulla collina di Comunità, nel punto più alto del pianoro di Veio, un luogo di culto importante e frequentato con assiduità per molto tempo, tra l’inizio del quinto e la metà del secondo secolo avanti Cristo, anche dopo la conquista della città da parte di Roma.

La mostra è introdotta da un video realizzato tra il Parco archeologico di Veio e il Museo Etru di Villa Giulia, che dà conto del contesto da cui provengono i reperti, ed è accompagnata da una video installazione (realizzata da Delumen - Modena) che fa rivivere i volti degli offerenti, i devoti Etruschi, rappresentati da oltre cinquanta teste e una grande statua che osservano il visitatore da un pannello incorniciato nel calco del portale dell’abbazia di Nonantola, quasi a evocare un luogo denso di spiritualità e nello stesso tempo la funzione di accoglienza di ex voto che le chiese tuttora esercitano.
La proiezione restituisce alle teste votive le loro colorazioni originali, a partire dagli esemplari su cui si conservano tracce di policromia e conferisce all’insieme dei volti l’aspetto che dovevano avere all’epoca della deposizione.
La suggestione è rafforzata da un’installazione sonora che richiama con lievi sussurri le dediche rivolte alle divinità in lingua etrusca e latina.

L'esposizione è stata preceduta da un articolato progetto di ricerca che, coniugando discipline scientifiche e umanistiche, ha permesso di riscoprire le raccolte ottocentesche del Museo sia sotto il profilo archeologico e storico-collezionistico sia sotto il profilo della diagnostica eseguita con le moderne tecnologie.
Lo studio archeologico dei reperti è stato eseguito in collaborazione con Sapienza Università di Roma e affidato alle etruscologhe Laura Maria Michetti e Carla Tulini, co-curatrici della mostra con Cristiana Zanasi, autrice delle ricerche sulle modalità di formazione della raccolta.

La mostra è accompagnata da un catalogo scientifico a cura di Cristiana Zanasi, Laura Maria Michetti e Carla Tulini, edizioni Insegna del Giglio, in vendita all’Infopoint di Palazzo dei Musei.

Per informazioni:
https://www.museocivicomodena.it/it/notizie/devoti-etruschi/  

Le iniziative intorno alla mostra (pdf680.93 KB)

 

 

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ultima modifica 2023-02-21T18:28:29+02:00
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