giovedì,  26 ottobre 2023

Concetto Pozzati XXL

A sei anni dalla scomparsa, a Palazzo Fava si concretizza il sogno dell'artista di realizzare a Bologna una mostra di opere di grandi dimensioni, alcune inedite, tutte provenienti dall'Archivio Pozzati. Dipinti e opere su carta per un omaggio alla sua vasta produzione pittorica, grafica, intellettuale e umana. Dal 27 ottobre 2023 all'11 febbraio 2024

E' un "Concetto Pozzati XXL" quello che ci appare già nella prima sala del Piano Nobile di Palazzo Fava-Genus Bononiae. Il titolo è stato scelto dai figli Jacopo e Maura Pozzati, che cura la mostra, dopo aver riflettuto sugli appunti del padre, custoditi nell'Archivio da loro fondato nel 2000, nei quali esprimeva il desiderio di realizzare una esposizione di quadri di grande formato, i cosiddetti "fuori misura", dal 1963 al 2014, di cui lui stesso aveva disegnato un possibile percorso. "Dopo essermi confrontata con mio fratello - scrive Maura Pozzati in apertura del catalogo che accompagna la mostra - (...) abbiamo optato per Concetto Pozzati XXL: un Pozzati extra extra large, un Concetto molto molto grande, giocando in questo caso con ironia sulla sua taglia di abbigliamento, sui suoi baffoni, sulla sua voce roboante, sul suo carisma non comune, sulla sua vita di artista, di intellettuale, di insegnante, di pensatore, di scrittore di assessore alla cultura e promotore culturale assolutamente fuori dalla normalità".
La mostra si suddivide tra le sei stanze del Piano Nobile, dove troviamo quindi i dipinti di grandi dimensioni e la produzione degli anni Settanta, la meno conosciuta, e le stanze del Piano Galleria, occupato dalle opere su carta, in un percorso non cronologico ma suddiviso per temi, in dialogo con gli affreschi e le decorazioni del palazzo.
La Sala Giasone presenta quattro dittici di grandi dimensioni (200x600 cm) realizzati tra il 2007 e il 2010: A casa mia, Ciao Roberta, Tempo sospeso e Cornice cieca, opere in cui emerge l’interesse di Pozzati per gli oggetti familiari e d’affezione e ci fanno scoprire il lato più intimo dell'artista. L’opera Ciao Roberta (2007) è un commovente commiato dalla moglie scomparsa. Il vuoto lascia spazio alle cose che parlano di lei: la bicicletta, la giacca, le pantofole di casa e altri oggetti personali.
Nella Sala Rubianesca trovano collocazione quattro grandi lavori inediti realizzati ad acrilico e tecnica mista (smalti, collage) tra il 2013 e il 2014; le opere si intitolano Sottochiave e Occupato e raffigurano due degli oggetti più rappresentativi del domestico: la chiave di casa (Pozzati era un collezionista di chiavi)  e il telefono, quello di una volta, senza fili e silenzioso, incapace di trasmettere la voce, incapace di comunicare. Ci sono poi le opere degli anni ’70, forse la stagione meno conosciuta di Pozzati, quella senza dubbio più lontana dalla sua “cifra stilistica”, ma ricca di prove e sperimentazioni. Nella Sala Enea sono presenti cinque grandi opere su tela (174x200 cm cad.) realizzate a tecnica mista (collage e acrilico) tra il 1973 e il 1976: Per una pietà della produzione (1973-74), Analisys of Beauty da e per William Hogarth (1974), Eau Domestique ’74 (Numana), Guardare è Possedere (1975) e Per difendere il suo blu (1976).
La Sala Albani presenta due grandi tele con specchi realizzate nel 1968, Segnaletica e Pom 132, e la scultura in specchio Mare decorativo con pioggia (1967); la Sala Cesi accoglie invece tre opere in acrilico e olio su tela del ciclo A che punto siamo con i fiori?, omaggio a un genere della storia dell'arte della fine degli anni ’80, mentre la Sala Carracci è tutta giocata sull’elemento femminile: in essa viene tracciata una linea che parte dall’immaginario Pop, con le rose stilizzate degli anni ’60, fino alla serie Vulv'are (2016), di cui sono esposte due opere.
Il Piano Galleria di Palazzo Fava è occupato dalle opere su carta, da lui considerate importanti quanto i dipinti.
La manica lunga ospita la monumentale opera Dopo il tutto (1980), composta da 301 disegni a tecnica mista, presentata per la prima volta alla Galleria De’ Foscherari di Bologna nel 1981 e poi alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna nel 1991; ad essa viene affiancata una selezione di fotografie che documentano quelle memorabili installazioni. A seguire, una scelta di oltre 30 opere su carta realizzate tra il 1959 e il 2016. Tra queste spiccano i 5 esemplari dalla serie Il ricevuto (1975/76), mai più esposti dopo la mostra a Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1976. Nella sala video è infine proiettato il film A che punto siamo con i fiori? di Stefano Massari (35’, Italia 2019), un documentario composto della materia, dei segni e della voce di Concetto Pozzati, realizzato nello studio dell’artista poco prima della sua scomparsa.

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano/inglese) edito da Maretti Editore con le immagini di tutte le opere esposte, fotografie d’archivio e documenti inediti; nel volume sono pubblicati gli scritti del maestro inerenti ai cicli pittorici esposti e un’antologia di testi critici selezionati dalla curatrice Maura Pozzati.

Intorno alla mostra un ricco calendario di appuntamenti, a cura dei Servizi Educativi di Genus Bononiae, rivolti alle scuole e alle famiglie.
Per tutte le informazioni:
Sito web Genus Bononiae

 

Azioni sul documento

ultima modifica 2023-10-26T10:47:34+02:00
Questa pagina ti è stata utile?

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina