giovedì,  7 settembre 2023

Boccioni. Prima del Futurismo

La Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo (PR), dal 9 settembre al 10 dicembre 2023, dedica a Umberto Boccioni una grande mostra con quasi duecento opere, tra cui alcuni capolavori assoluti dell’artista

E' il giovane Umberto Boccioni negli anni della formazione il protagonista della mostra alla Fondazione Magnani-Rocca dal 9 settembre al 10 dicembre 2023, dalla primissima esperienza a Roma, a partire dal 1899, sino agli esiti pittorici immediatamente precedenti l’elaborazione del Manifesto dei pittori futuristi nella primavera del 1910. Un decennio cruciale in cui Boccioni sperimenta tecniche e stili alla ricerca di un linguaggio originale e attento agli stimoli delle nascenti avanguardie. La mostra, a cura di Virginia Baradel, Niccolò D’Agati, Francesco Parisi, Stefano Roffi, intende non solo documentare il carattere eterogeneo della produzione boccioniana, ma soprattutto ricostruire i contesti artistici e culturali nei quali l’artista operava.

Tra le quasi 200 opere presenti nel percorso della mostra, sono esposte alcune delle opere a olio su tela più note della prima produzione dell’artista, come Campagna romana del 1903 (MASI, Lugano), Ritratto della sorella del 1904 (collezione privata, in deposito presso Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, Venezia), Ritratto della signora Virginia del 1905 (Museo del Novecento, Milano), Ritratto del dottor Achille Tian del 1907 (Fondazione Cariverona), La madre del 1907 (collezione privata), Autoritratto del 1908 (Pinacoteca di Brera, Milano), Il romanzo della cucitrice del 1908 (Collezione Barilla di Arte Moderna), Controluce del 1909 (Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto), Ritratto di gentiluomo del 1909 (collezione privata), Contadino al lavoro del 1909 (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma), Ritratto di Fiammetta Sarfatti del 1911 (collezione privata) nonché tempere, incisioni, disegni.

La mostra è suddivisa in tre sezioni geografiche legate alle tre città che hanno rappresentato punti di riferimento formativi per l’artista: Roma, Venezia e Milano, curate rispettivamente da Francesco Parisi, Virginia Baradel e Niccolò D’Agati. Una speciale attenzione è dedicata ai lavori a tempera per finalità commerciali e alle illustrazioni, presentati nella quasi totalità, che permettono di rilevare l’importanza di questa produzione nell’ambito di una sperimentazione che va dalle primissime prove romane sino agli esiti più compiuti e artisticamente complessi degli anni milanesi.  L’accostamento di volta in volta alle opere di artisti come Giovanni Segantini, Giacomo Balla, Gino Severini, Roberto Basilici, Gaetano Previati, Mario Sironi, Carlo Carrà, Giovanni Sottocornola, spiega e illustra le ascendenze e i rapporti visuali e culturali che costruirono e definirono la personalità artistica di Boccioni. 

Roma
A Roma Boccioni frequenta lo studio di Giacomo Balla che lo introduce alla nuova tecnica divisionista “senza tuttavia insegnarcene le regole fondamentali e scientifiche” come ricordava nelle memorie il compagno Gino Severini. La vivacità e complessità del contesto romano è restituita grazie alla presenza in mostra di opere che ricostruiscono visivamente la cultura sperimentale di quegli anni che si muoveva attorno alle personalità di Sartorio, Balla, Prini e dei più giovani coetanei di Boccioni, da Ferenzona a Sironi. In mostra, si documenta anche la produzione “commerciale” di Boccioni. Il periodo romano non segnò solo il progressivo avvicinamento dell’artista alla pittura, ma anche a quello dell’illustrazione commerciale - la réclame - che rappresentava come prodotto artistico, una perfetta e “straordinaria espressione moderna”. 

Venezia
Il secondo approdo della formazione boccioniana è rappresentato dai soggiorni padovani e dal soggiorno veneziano che coincide con la Biennale del 1907. Questa sezione intende mettere a fuoco tanto il progredire della pittura di Boccioni, quanto la posizione estetica dell’artista rispetto a ciò che ha modo di osservare e conoscere a Venezia. Trovano posto in questa sezione alcune delle più importanti opere eseguite a Padova prima e dopo il soggiorno parigino del 1906. Una selezione di dipinti di pittori veneziani fa da controcanto ai commenti espressi nella visita alla Biennale che criticano i pittori del “vero”, orientando l’attenzione piuttosto verso il simbolismo notturno della cerchia di Marius Pictor. Ciò funge da importante testimonianza che permette al visitatore di comprendere appieno le inclinazioni e le predilezioni estetiche di Boccioni che deplora verismo e sentimentalismo mentre aspira a un’arte che rechi “un’impronta nobilissima di aspirazione a una bellezza ideale”, come scrisse commentando la Sala dell'arte del Sogno. Riguarda il periodo veneziano il focus presente nella mostra relativo all’avvicinamento dell’artista al mondo dell’incisione, sotto la guida di Alessandro Zezzos. In tale sezione vengono infatti esposte opere grafiche di Boccioni che permettono di ricostruire lo sviluppo della sua attività incisoria nel periodo veneziano e successivamente milanese; per la prima volta vengono presentate le lastre metalliche incise da Boccioni, recentemente ritrovate.

Milano
Il terzo momento fondamentale della formazione boccioniana è rappresentato dall’arrivo a Milano. L’importanza del confronto con il capoluogo lombardo è suggerita nella mostra dall’accostamento delle opere di Boccioni a quelle degli artisti maggiormente influenti nella Milano di inizio secolo, in particolare dei maestri storici del divisionismo locale, da Longoni a Sottocornola e Morbelli, da Segantini a Previati, cercando di mettere in evidenza il posizionamento dell’artista nei confronti dell’eredità di questa cultura all’interno di una più articolata e complessa frangia sperimentale che rielaborava e rivitalizzava le conquiste tecniche e culturali degli anni Novanta tra divisione cromatica e tensioni simbolico-ideali.

Il catalogo Pubblicato da Dario Cimorelli Editore, comprende i saggi dei curatori e contributi scientifici che arricchiscono il volume in modo da renderlo non solo una testimonianza delle opere in mostra, tutte illustrate a colori, ma anche un valido strumento e un aggiornamento sugli studi boccioniani.

 

BOCCIONI. PRIMA DEL FUTURISMO
Fondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma)
Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Aperto anche 1° novembre e 8 dicembre. Lunedì chiuso.
Per informazioni:
Fondazione Magnani-Rocca

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ultima modifica 2023-10-05T15:34:39+02:00
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