“Teche Digitali” piacentine

Il patrimonio storico della Biblioteca “Passerini-Landi” è online grazie a un progetto di digitalizzazione del Comune di Piacenza sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna

Un lungo e robusto filo di storia che parte dal Rinascimento e arriva fino a oggi: una parte cospicua del patrimonio culturale conservato dalla Biblioteca “Passerini-Landi” è online grazie a un progetto di digitalizzazione realizzato dal Comune di Piacenza e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del piano bibliotecario finanziato dalla legge regionale 18/2000.

Il progetto Teche Digitali ha rivisitato e migliorato la struttura software e l’interfaccia grafica del portale web che già ospitava parte del patrimonio digitalizzato, implementandolo ulteriormente e dando accesso distinto a quattro sezioni: “Cataloghi storici”, “Volumi”, “Periodici storici” e “La Libertà”.

Dei tre cataloghi storici (Miscellanee Landi, Fondo Landi e Fondo Comunale) si possono visualizzare e scorrere le schede digitalizzate e indicizzate per consentire la ricerca. Le Miscellanee Landi e il Fondo Landi provengono dalla biblioteca del marchese Ferdinando Landi (1778-1853), che fu acquisita nel 1872, ricca di oltre duecentocinquanta manoscritti e circa cinquantamila volumi (incunaboli, edizioni rare del secolo XVI e opere dei secoli successivi).
Il Fondo Comunale contiene il primo nucleo di volumi di provenienza gesuitica (1768), i volumi della biblioteca del conte Pier Francesco Passerini (1612-1697), quelli provenienti dai conventi soppressi in età napoleonica, dai lasciti e dalle donazioni di privati ricevuti nel corso dell’Ottocento e del Novecento; il catalogo si è costituito progressivamente a opera dei bibliotecari, come strumento di servizio, ed è stato aggiornato con le nuove accessioni fino al 2000, quando la catalogazione è stata completamente informatizzata.

I volumi digitalizzati comprendono la quasi totalità delle edizioni realizzate a Piacenza nei vari decenni del 1500 e una parte di quelle pubblicate nel corso del secolo successivo: sono riprodotte integralmente 205 opere, di cui 138 cinquecentine e 62 seicentine, con l’aggiunta di 2 opere del Settecento e 3 dell’Ottocento. Tra tutti spicca il Fondo Pallastrelli (incluso nel Fondo Comunale): proveniente dall’acquisizione della ricchissima collezione del conte Bernardo Pallastrelli (1807-1877), comprende anche centinaia di manoscritti di argomento piacentino (statuti, cronache, opere letterarie di autori locali).

Piacenza, 15 gennaio 1882: gli esordi de «Il Progresso della Domenica nel giudizio dei concorrenti. Polemiche precoci e garbate»La digitalizzazione dei periodici storici ha interessato la maggior parte delle testate ottocentesche edite a Piacenza, diverse per orientamento politico e sociale, differenti per formato e struttura editoriale, ma comunque preziose per chi voglia ricostruire i vari aspetti della vita locale e nazionale dell’epoca.
Ai 23 periodici dell’Ottocento si aggiungono alcuni giornali dei primi anni del Novecento (“La Scure”, Bandiera Rossa”, “Vita giovanile” e “Voce proletaria”), digitalizzati nell’ambito del progetto “Piacenza 1921: l’anno della svolta attraverso le fonti a stampa librarie e documentali”, sostenuto dal bando “Memoria del Novecento” finanziato dalla legge regionale 3/2016.

27 gennaio 1883: la prima pagina del primo numero di «La Libertà. Corriere della provincia di Piacenza» Il patrimonio documentario messo a disposizione dalle “Teche Digitali” della “Passerini-Landi” è arricchito dalla scansione integrale di tutte le 132 annate dello storico quotidiano di Piacenza, Libertà, visualizzabili a ritroso dal 2015 all’anno di fondazione.
Il giornale - pubblicato per la prima volta il 27 gennaio 1883 con il titolo per esteso: “La Libertà” - venne fondato da Ernesto Prati (1853-1920), che guidò la testata per quasi quarant’anni, trasformandola profondamente anche dal punto di vista grafico e tipografico, secondo criteri imprenditoriali moderni.
Ora, grazie alla scansione integrale, attraverso le cronache, le notizie, le immagini e le varie forme della comunicazione giornalistica, la comunità dei cittadini e la platea dei ricercatori possono contare su una fonte di conoscenza unica. Il progetto di digitalizzazione del quotidiano “Libertà” (tuttora in edicola e online) è stato realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna nell’ambito del piano bibliotecario 2020 della legge regionale 18/2000.


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