venerdì,  18 febbraio 2022

Pasolini '42. La formazione bolognese di un giovane intellettuale

Alla Biblioteca dell'Archiginnasio, fino al 19 marzo, una mostra dedicata alla sua formazione intellettuale e ai suoi esordi letterari, avvenuti proprio a Bologna

Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922. Rimane pochi anni e torna in città nel 1936, provenendo da Reggio Emilia, per iscriversi alla classe quinta del Liceo Ginnasio Luigi Galvani. Più tardi, nel 1939 si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna. Nella mostra storico-documentaria "Pasolini '42. La formazione bolognese di un giovane intellettuale", in corso all'Archiginnasio, vediamo il suo Libretto di Iscrizione e la sua firma, che scivola veloce. Sotto le Due Torri, tra la fine degli anni Trenta e i primi anni Quaranta, Pasolini ha voglia di emergere: fantastica con gli amici su progetti letterari, scrive e partecipa attivamente alla vita culturale di quel periodo, il che significa "arruolarsi" nelle pagine dei fascicoli della "Gioventù italiana del Littorio" e dei "Gruppi Universitari Fascisti".
E' il 1942 l'anno in cui Pasolini pubblica i suoi primi articoli e il suo primo libro di poesia. Nel luglio di quell'anno dà alle stampe la sua prima pubblicazione, una raccolta di 14 poesie scritte in friulano, con traduzione in italiano, dedicate al padre, prigioniero degli Alleati in Kenia (la madre di Pasolini, Susanna Colussi, era originaria di Casarsa della Delizia, in Friuli). Il volume, Poesie a Casarsa, è pubblicato a spese dell'autore da Mario Landi, libraio bolognese con sede in piazza San Domenico, in 300 copie numerate e in 75 copie fuori commercio. Una di queste è visibile in mostra (l'Archiginnasio ne ha ben tre copie), con dedica "ai prof. Francesco e Gaetano Arcangeli". Il libro ebbe ottime recensioni, fondamentale quella di Contini per la futurà attività del giovane poeta. 
Ma il primo articolo di Pasolini, dal titolo "Nota sulla odierna poesia", apparve nel numero di aprile del 1942 della rivista della "Gioventù italiana del Littorio. Bollettino del Comando federale di Bologna". In un breve saggio di critica letteraria il ventenne Pasolini invita i giovani della GIL alla scoperta della poesia contemporanea, osteggiata dai tradizionalisti che guardano con disprezzo "la poesia di coloro che vivono, quasi le Muse si fossero rifugiate nel polverone degli Archiginnasi". E' un invito a leggere Montale, Ungaretti, Betocchi e Penna per formarsi una cultura moderna. Nello stesso fascicolo anche i suoi due primi disegni pubblicati, un autoritratto e un ritratto maschile. Questo articolo è stato dimenticato fino alla sua riscoperta, nel  2015, e per questo fino ad allora non incluso nelle raccolte dei suoi scritti. 
E arrivano i tempi del "Setaccio" che, dal novembre 1942, rappresenta la continuazione, con altro titolo, del Bollettino della GIL. Il direttore è lo stesso, Giovanni Falzone, iscritto al PNF da prima della marcia su Roma, allora bibliotecario dell'Archiginnasio. Il simbolo della rivista,  il setaccio, è "il vaglio, attraverso una fittissima rete, delle intelligenze giovanili", così scrive Falzone nel primo numero. Pasolini partecipa alla sua nascita come consulente della Commissione giovanile per l'arte e ne diviene redattore, anzi leader di quella fazione minoritaria che voleva realizzare una rivista artistico-letteraria più che un organo politico e di propaganda a sostegno del Fascismo (per il direttore Falzone il suo compito principale era invece quello di formare e organizzare la gioventù italiana sotto il diretto controllo del partito fascista). Nel 2015, in occasione del 40° anniversario della morte, l'Archiginnasio ha messo a disposizione sul web l'intera raccolta della rivista, che uscì fino al maggio del 1943, nella  banca dati Pasolini ’42. Infine ricordiamo "Architrave. Mensile di politica, letteratura e arte", la rivista del Gruppo Universitario Fascista di Bologna. Pasolini ne divenne redattore nel 1942 fino alla sua chiusura, il 30 giugno del 1943. Del resto era la rivista giusta per i giovani bolognesi che volevano farsi notare in ambito culturale e giornalistico in quei difficili primi anni Quaranta. Vi collaborarono i grandi nomi, tra cui Renzo Renzi, Enzo Biagi, gli Arcangeli, Alfonso Gatto,  Giovanni Testori e Giorgio Caproni.

La mostra fa parte di PPP | 100 anni di Pasolini a Bologna, il cartellone di appuntamenti dedicati a Pier Paolo Pasolini promosso e coordinato dal Comune di Bologna

Per tutte le informazioni: https://www.bibliotechebologna.it/events/pasolini-42

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ultima modifica 2022-04-07T15:59:15+02:00
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