A Piacenza l'Ecce Homo di Antonello da Messina in un allestimento completamente rinnovato
Dopo un importante intervento di restyling, dal 12 marzo riapre al pubblico con numerose novità, un allestimento ampliato e rinnovato e un itinerario di visita notevolmente arricchito, l’Appartamento del Cardinale Alberoni, un vero e proprio scrigno d’arte e storia situato al centro del Collegio Alberoni che custodisce ed espone i gioielli artistici e storici della collezione di Giulio Alberoni (1664-1752), fondatore del Collegio che da lui prende il nome.
Le perle più importanti della collezione alberoniana, l'Ecce Homo (o Cristo alla colonna) di Antonello da Messina (1430-1479 circa) e il dittico Madonna della fontana e Bicchiere con fiori entro una nicchia di Jan Provost (1462-1529) sono presentati in un allestimento completamente rinnovato.
La Sala dedicata all’Ecce Homo di Antonello da Messina è stata rivista negli apparati espositivi. Si è proceduto a realizzare una “parete allestitiva” a tutta altezza, di metallo e tinta blu, traforata con una scritta luminosa ("Popolo mio che male ti ho fatto?"), ripresa dalla Sacra Scrittura, vera e propria quinta laterale evocativa alla visione dell’opera. Al lato una vetrina custodisce l'opera perfettamente illuminata; di fronte, collocata nel vano tamponato della finestra, trova ora spazio anche l’anconetta lignea di gusto neo-rinascimentale che della tavola è stata cornice nel secolo scorso.
Siamo al cospetto di un’opera fondamentale per la storia dell’arte con la quale Antonello rivoluziona l’iconografia del dipinto di soggetto sacro e il sentire religioso del suo tempo. Il Cristo rivolge gli occhi allo spettatore, esprimendo intensamente i suoi sentimenti; la ripresa ravvicinata conferisce alla rappresentazione una forte carica drammatica, provocando in chi osserva un forte coinvolgimento emotivo. Sul cartiglio - omaggio agli ammirati modelli fiamminghi - il quadro reca firma e data d’esecuzione. L’eccezionale conservazione ci fa apprezzare la raffinata resa dei peli della barba, le lacrime, le stille di sangue, che contribuiscono all’effetto potentemente drammatico e realistico di questo doloroso volto di Cristo. E proprio le lacrime lasciano trapelare l’inequivocabile umanità del Figlio di Dio.
Una saletta è ora esclusivamente dedicata alla Madonna della fontana e al Bicchiere con fiori entro una nicchia, capolavori dipinti da Jan Provost (1462-1529), tra i più preziosi della collezione alberoniana, esposti, in questo nuovo allestimento, senza le cornici realizzate nel secolo scorso, in una vetrina/parete espositiva progettata e realizzata specificamente per la loro presentazione.
Un’atmosfera intima e colloquiale pervade la composizione, nella quale la Madonna col Bambino è raffigurata sotto un sontuoso baldacchino sostenuto dagli angeli e all’interno di un giardino fiorito, entro il quale troneggia una fontana. Il simbolismo della scena si rifà alla sposa del Cantico dei cantici, tradizionalmente identificata con la Madonna, paragonata a un hortus conclusus e a una “fonte di giardini”. Il Vaso di fiori, una delle primissime “nature morte” autonome dell’arte occidentale, non fa che rafforzare questa sottile simbologia: la rosa bianca, senza spine, così come il trasparente bicchiere di cristallo evocano la castità e la purezza della Vergine, il garofano rosso è simbolo d’amore e allude alla futura Passione di Cristo; la margherita, fiore che si schiude a primavera, richiama la Resurrezione.
Oltre a questi due capolavori assoluti della storia dell'arte, l'appartamento propone un vero e proprio itinerario museale, curato dallo storico dell'arte Angelo Loda, dove i preziosi oggetti e gli arredi della collezione sono valorizzati grazie a una sapiente illuminazione, progettata dal designer Davide Groppi. Incontriamo straordinarie opere di Luca Giordano, Guido Reni, Pietro del Po, Zenone Veronese, Angelo Caroselli, Andrea Camassei, Placido Costanzi, Jusepe de Ribera, e numerosi capolavori di pittori fiamminghi, oggetto di recenti e sorprendenti attribuzioni.
I lavori di restyling dell’Appartamento del Cardinale sono stati affiancati da interventi di restauro di opere e arredi facenti già parte o destinati a entrare nel percorso di visita. Sono stati restituiti al loro originario splendore la Scrivania del Cardinale Alberoni, un vero gioiello dell’artigianato del XVIII secolo, l’Ostensorio d’argento gemmato e dorato di Angelo Maria Spinazzi, straordinario capolavoro dell’oreficeria tardobarocca e infine un ritratto del Cardinale Alberoni, opera di un artista italiano del XVIII secolo, finora mai esposto al pubblico.
La straordinaria selezione di argenti alberoniani è stata studiata e selezionata da don Andrea Pilato, studioso di iconografia sacra, esperto di arti applicate, che sta completando, su incarico di Opera Pia Alberoni, la catalogazione della cospicua collezione alberoniana di argenti e arredi liturgici.
Ai lavori di restyling dell’Appartamento del Cardinale, voluti e promossi dall’Opera Pia Alberoni, ha contribuito anche la Regione Emilia-Romagna attraverso il Piano museale 2021 in base alla convenzione sottoscritta con Opera Pia Alberoni (Legge Regionale 18/2000), per un importo complessivo di 54.000 Euro.
L'inaugurazione ufficiale dell'Appartamento del cardinale si terrà sabato 12 marzo, alle ore 16. Da domenica 13 partirà una nuova stagione di visite guidate e itinerari speciali. Tutte le informazioni sono sul sito: https://www.collegioalberoni.it/