giovedì,  24 marzo 2022

A Forlì la mostra "Maddalena. Il mistero e l'immagine"

Dal 27 marzo al 10 luglio 2022, le sale del San Domenico ospitano 200 opere tra le più significative, dal III sec. d.C. al Novecento, per indagare una figura misteriosa e travisata: Maria Maddalena

"Il racconto dei racconti": così Gianfranco Brunelli, direttore della mostra, definisce l'esposizione in corso ai Musei San Domenico di Forlì dal 27 marzo al 10 luglio 2022. Duecento opere suddivise in undici sezioni cercano dare una risposta esaustiva alla domanda: Chi era davvero la Maddalena? E perché si è generata e sviluppata quella confusa, affascinante sequenza di rappresentazioni che hanno portato alla costruzione della sua sfaccettata identità? 

A lei l’arte, la letteratura, il cinema hanno dedicato centinaia di opere e di eventi. L’arte soprattutto, ponendola al centro della propria produzione e dando vita a capolavori che segnano la storia dell’arte stessa e i suoi sviluppi, da Giotto a Caravaggio, da Botticelli a Tiziano, da Donatello a Crivelli a Signorelli, da Tintoretto a Rubens, da Canova ad Hayez, da Guttuso a Melotti, per citarne alcuni. Una fortuna figurativa che testimonia il forte ascendente esercitato sull'immaginario collettivo da questa donna misteriosa e travisata, che da sempre associamo al toponimo del luogo nel quale sarebbe nata,
Màgdala di Galilea, un piccolo centro romano-giudaico sulle sponde del lago di Tiberiade, dedito al commercio del pesce. Riemerso con gli scavi archeologici nei primi anni Settanta del Novecento, la cittadina era dominata da una torre, in ebraico Màgdala, da migdol, che significa proprio torre.

Maria Maddalena è collegata a eventi fondamentali riguardanti il racconto sulla vita e sulla morte di Gesù di Nazareth: la sua morte in croce, la sua sepoltura, la scomparsa del corpo, la sua annunciata resurrezione. Giovanni, ripreso dall'esegesi dei Padri della Chiesa, la testimonia unica protagonista della scoperta della Resurrezione. "A lei, donna, - scrive Pala Refice, curatrice della mostra insieme a Cristina Acidini e Fernando Mazzocca - toccherà la ventura di incontrare il Risorto: e il racconto del loro incontro, il Noli me tangere,  è tra i soggetti più cari all’arte occidentale fin oltre il Romanticismo. Ma il malinteso dal quale, paradossalmente, prende vita la più feconda delle vicende iconografiche della Maddalena è quello che ne fa una peccatrice. Liberata - testimoni Marco e Luca – dai sette demoni da cui era posseduta, diviene nei commenti delle Scritture una prostituta. È Gregorio Magno, alla fine del VI secolo, a ratificare l’unificazione tra varie figure femminili sotto un unico nome. Emaciata come Maria Egiziaca, ne segue le sorti in un pentimento che porta il carico dell’intera umanità e che, raggiunta la catarsi e l’espiazione, la eleverà agli onori celesti."
Straordinaria è la ricchezza di immagini generate dal personaggio Maddalena in pittura e in scultura: "A partire dal tempo di Giotto e continuando con Masaccio e il primo Rinascimento fiorentino- scrive Cristina Acidini -  Maddalena è la dolente più bella e affranta ai piedi della croce: i lunghi capelli biondi, la veste o il mantello d’un rosso vivo sono i suoi tratti distintivi di peccatrice redenta. Ma è anche la donna orante ed emaciata che trascorre i suoi ultimi anni in penitenza eremitica, nel deserto d’Egitto. E a questa Maria Maddalena, l’Egiziaca, pittori e scultori attribuiscono, secondo la sua leggenda, fattezze scavate, atteggiamento pio e soprattutto un lungo manto di capelli cresciuti in ciocche selvatiche e scure, che la coprono interamente al posto delle vesti. Se è di Donatello la Maria Egiziaca più drammatica e celebre, molti altri sono gli artisti del suo tempo che si cimentano in questa iconografia commovente, raffigurando anche – come magistralmente fa Antonio del Pollaiolo – la sua assunzione dal romitaggio al Cielo."
Simbolo di peccato e pentimento, di fedeltà e di sofferenza, di ossessione e di amore, ogni epoca  l'ha ammirata, guardandosi. E la mostra di Forlì lo testimonia magistralmente.

Tutte le informazioni per organizzare la visita sono sul sito: https://mostramaddalena.it/



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