Arte nel contesto pubblico
Tra passato e presente i contesti urbani e paesistici presentano complesse stratificazioni di epoche che, dall’età romana attraversano la medievale, la moderna sino alla contemporaneità, si distinguono per la ricchezza di testimonianze storiche e artistiche, monumentali o meno, che contribuiscono all’identità dei luoghi come segni ineludibili di condivisione dell’arte col territorio e chi lo abita.
Una grande spinta alla realizzazione di opere d’arte nei contesti urbani fu data dalla ricostruzione post bellica nel 1947, con la promulgazione della legge 29 luglio 1947 n. 717, "Norme per l'arte negli edifici pubblici".
In seguito, tre periodi sempre più serrati scandiscono arte pubblica: negli anni Settanta la collocazione di grandi sculture nello spazio urbano e l’inizio dell’arte urbana e sovversiva, meglio nota come Street art, all’inizio degli Ottanta la preferenza per installazioni site-specific e, all’inizio degli anni Novanta quello sempre più orientato a un’arte di tipo partecipato e inclusivo delle comunità, con uno spostamento di significati che ha slittato il baricentro di essa dal monumento celebrativo a segno identitario e relazionale che spazia tra una molteplicità di finalità, linguaggi e mezzi espressivi il cui significato dell’opera d’arte stessa va ricercato anche nell’elaborazione ideativa del lavoro preparatorio e nella generazione del processo creativo e artistico accessibile a tutti e che è per tutti.
Le opere d’arte che ci circondano attivano, attraverso i loro segni, processi di riflessione in/conscia su ciò che ci circonda fisicamente, per questo è importante ri/conoscerla.
L’arte pubblica s’inscrive in un campo artistico molto vasto e che impatta una molteplicità di attori, tra pubblico privato, specialisti, artisti e abitanti nella sua “messa in scena”, modificando la morfologia delle città e dei territori come atto che innesca processi di rigenerazione e riattivazione sociale, antropologica e ambientale e dialoga con il territorio con linguaggi contemporanei e di memoria al contempo, di trasformazione sociale e politica, utilizzando nuove pratiche e tecniche.
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