mercoledì,  21 febbraio 2024

Lippo di Dalmasio e le arti a Bologna tra Trecento e Quattrocento

Al Museo Civico Medievale oltre 30 opere, tra cui due inediti, celebrano uno dei maestri bolognesi del tardo Medioevo. Fino al 17 marzo 2024

Il suo vero nome era Lippo di Scannabecchi, prestigiosa famiglia ghibellina, ma è conosciuto come Lippo di Dalmasio, dal nome del padre, anch'egli pittore di cui poco si sa, attivo in Toscana intorno alla metà del Trecento. Anche Lippo, nato a Bologna intorno al 1350, inizia la sua attività in Toscana, a Pistoia, dove riceve le sue prime commissioni. E' nipote del già noto artista Simone di Filippo Benvenuti detto Simone dei Crocifissi (Bologna, 1330 circa – Bologna, 1399) con il quale, al rientro a Bologna intorno al 1390, in una città in fermento artistico grazie al cantiere appena avviato di San Petronio, condivide l’atteggiamento fortemente conservatore e “normalizzante” nei confronti dei modi più immaginosi di Vitale da Bologna, attivo in città  tra il 1330 e il 1357. Un aspetto che sarà esaltato in epoca di Controriforma, quando Lippo diverrà il più celebrato tra i pittori bolognesi del Trecento, tanto che uno storico seicentesco come Carlo Cesare Mal­vasia (1678) ne riporta l’apprezzamento da parte del grande Guido Reni.
E' il "pittore cristiano e devoto della Madre di Dio" per eccellenza della sua epoca, con un primato per la frequentazione di soggetti mariani, tanto da essere soprannominato anche il "Lippo delle Madonne". Tema frequente è l'iconografia della Madonna con Bambino detta "dell'Umiltà" che il pittore realizza su diversi supporti, dall'affresco alla tela di lino. Addirittura alcune di queste sue immagini furono venerate dai fedeli come miracolose.
Già in vita Lippo gode di grande fama e successo, non solo per le prestigiose commissioni, ma anche per la brillante ascesa sociale in ambito civico, testimoniata dal conferimento di cariche pubbliche di rilievo, fra cui quella di notaio, cavaliere e giudice.
Muore in gloria a Bologna nel 1410, dopo aver ricevuto la commissione della decorazione dell'abside della cattedrale di San Pietro (1404). 
Lippo in epoca moderna fu quasi dimenticato, per gli stessi motivi per cui era andato incontro al gusto post-tridentino: un conservatore contrario a qualsiasi forma di originalità. Solo in anni recenti (2013) è stato oggetto di nuovi studi e valutazioni. 
La mostra bolognese in corso al Museo Civico Medievale propone 
32 opere dipinti su tavola, affreschi, sculture e manoscritti, tra cui due inediti - e si articola in tre sezioni: Tra Bologna e Pistoia: i rapporti con l’arte toscana, Bologna 1390 e Un pittore per la città 1400-1410 verso il tardogotico. Accanto ai dipinti e agli affreschi di Lippo di Dalmasio, sono presentate opere di alcuni degli artisti più rinomati a lui contemporanei - Simone dei Crocifissi, Jacopo di Paolo, Nicolò di Giacomo, Giovanni di Fra Silvestro, Don Simone Camaldolese, Lorenzo Monaco, Jacobello e Pierpaolo Dalle Masegne -, prestati per l’occasione da importanti musei, biblioteche, chiese italiane e collezioni private.
La mostra, a cura di Massimo Medica e Fabio Massaccesi, è promossa dal Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica e dal  Dipartimento delle Arti – Alma Mater Studiorum Università di Bologna, in collaborazione con la Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Catalogo Dario Cimorelli Editore. 

Info e visite guidate:
Sito web Museo Civico Medievale
orario di apertura: Martedì, giovedì 10-14; Mercoledì, venerdì 14-19; Sabato, domenica, festivi 10-19

 

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ultima modifica 2024-02-21T15:31:41+01:00
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