Pvlon matt

Con il contributo della Regione Emilia-Romagna l’Istituto Schürr ha pubblicato la ristampa riveduta e aggiornata del poema eroicomico in dialetto romagnolo che, alla fine del Cinquecento, parodiava l’“Orlando furioso”

L’Istituto Friedrich Schürr, associazione di promozione sociale per la valorizzazione del patrimonio dialettale romagnolo, ha da poco realizzato la ristampa, riveduta e aggiornata, del Pvlon matt, poema eroicomico dialettale risalente agli anni tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600. Il libro, pubblicato a cura di Ferdinando Pelliciardi per i tipi dell’Editrice La Mandragora, è il frutto di uno dei tredici progetti che hanno beneficiato del contributo della Regione Emilia-Romagna nel Piano 2023 della Legge regionale 16/2014 per la “Salvaguardia e valorizzazione dei dialetti”.

Dei dodici canti di cui era composto il poema, di autore anonimo, solo i primi tre e 34 ottave del quarto sono arrivati fino a noi, contenuti all’interno di un manoscritto di epoca settecentesca che è conservato dalla Biblioteca Malatestiana di Cesena.
Il testo sembra parodiare l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, trasportando le vicende cavalleresche in un ambiente rustico: Pvlon (da pronunciare “Pavlòn”, ossia “Paolone”) è innamorato della bella Vutuoria, che dopo qualche incertezza accetta la sua corte, per rivolgere poi le sue attenzioni a Gazon, giovane non troppo bello ma benestante. Come succedeva a Orlando con Angelica, il pensiero di venire abbandonato sconvolgerà la mente di Pvlon...

La testimonianza linguistica rappresentata dall’opera è di grande importanza per lo studio del dialetto romagnolo dell’epoca, che può contare su pochi altri testi di riferimento: alla metà del Cinquecento risale la Commedia Nuova di Pier Francesco da Faenza, che si ispira al mito di Orfeo dando voce nel volgare toscano agli dei ed agli eroi e opponendo loro il dialetto di un villano; alla metà del Seicento si situa la Batistonata di Ludovico Gabbusio, una lunga cicalata di quasi 850 versi in dialetto ravennate.

Il volume, che si è avvalso della consulenza di Giuseppe Bellosi, si apre con l’introduzione del curatore, quelle delle edizioni precedenti, dovute a Giuseppe Gaspare Bagli (1886) e a Douglas B. Gregor (1976), e quella parziale di Friedrich Schürr, che nel 1910 analizzò il testo in occasione della sua tesi di laurea. Al corpus dei versi, preceduto dall’analisi linguistica del poema e dai criteri dell’edizione, fa quindi seguito l’indice completo di tutte le parole contenute, comprese le forme flesse dei verbi, le forme plurali dei sostantivi e degli aggettivi, i nomi propri di persona e i toponimi.

 

Il dialetto romagnolo in linea - Sito dell’Istituto Friedrich Schürr

Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale: Dialetti

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ultima modifica 2023-11-27T12:23:21+02:00
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