lunedì,  8 maggio 2023

Al MIC Faenza nuovo allestimento per la sezione delle ceramiche classiche

La nuova sezione, dedicata all’arte ceramica greca e romana, comprende tanti pezzi mai esposti, provenienti dai depositi

Al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, dopo oltre vent’anni, l’esposizione delle ceramiche classiche è completamente rinnovata, tanto nei contenuti didattici e nella selezione dei manufatti quanto nella veste grafica.

“La nuova proposta espositiva delle ceramiche della Grecia e dell’Italia nell’antichità classica – commenta il curatore Andrea Gaucci – si pone in continuità con la precedente, riorganizzando le vetrine sulla base di quattro grandi aree tematiche storico-culturali e offrendo alcuni approfondimenti. Il principio che guida l’esposizione è il dialogo tra Grecia e Italia. Il percorso si apre con le ceramiche egee dell’età del Bronzo, quelle fenicie e quelle greche di periodo arcaico, e poi si continua valorizzando la produzione del Ceramico di Atene, il cui ruolo nel Mediterraneo tra VI e IV sec. a.C. è stato di primo piano. Seguono le feconde produzioni apule di tradizione greca e indigena, e poi quelle del mondo etrusco. In parallelo sono proposti approfondimenti specifici: la ceramica attica e la produzione locale a Spina, il porto etrusco nel Delta del Po; le ceramiche indigene della Puglia antica influenzate dal mondo greco e le altre produzioni coloniali figurate in Italia meridionale; il bucchero etrusco”.

Segue la nuova esposizione delle ceramiche romane. “L’ampio e variegato utilizzo degli oggetti ceramici in età romana – sottolinea la curatrice Anna Gamberini - ha suggerito di seguire per il nuovo allestimento un criterio tematico e funzionale, evidenziando l’impiego di oggetti fittili tanto nella preparazione, cottura e consumo di cibi e bevande, quanto nel trasporto delle derrate alimentari, nonché negli altri aspetti del quotidiano: dalla cura della persona all’illuminazione degli ambienti, alla realizzazione e decorazione degli edifici. Ai materiali presenti nell’attuale esposizione è stata affiancata una selezione di quelli conservati nei magazzini, con particolare riguardo ai manufatti provenienti da scavi faentini.  Quelli riferibili alla città romana (Faventia) testimoniano l’esistenza di produzioni ceramiche in questo centro”. Un arricchimento importante della selezione romana riguarda la possibilità di esporre una porzione dell’ampio mosaico pavimentale rinvenuto nel 1971-1972 in occasione dello scavo archeologico della domus di via Dogana a Faenza, attualmente conservato presso i depositi della Soprintendenza a Palazzo Mazzolani a Faenza. “Questa nuova acquisizione del percorso espositivo del MIC – commenta la direttrice Claudia Casali – è frutto delle proficue collaborazioni tra le realtà locali di tutela e valorizzazione del patrimonio".

Il nuovo progetto espositivo e la relativa guida, la prima di una nuova collana dedicata agli approfondimenti sul patrimonio del museo (Silvana Editoriale), sono stati realizzati grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura.

Per informazioni:
https://www.micfaenza.org/

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ultima modifica 2023-05-08T13:19:21+02:00
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