AER- Architettura Emilia Romagna: presentazione dei primi tre volumi dedicati a Modena, Bologna e Ravenna

Giovedì 9 novembre 2023, alla Mediateca Guglielmi di Bologna, protagonista la nuova collana editoriale promossa dalla Regione Emilia-Romagna con il Settore Patrimonio culturale e con l’Università degli Studi di Bologna-Dipartimento di Architettura

A Bologna, giovedì 9 novembre 2023, dalle ore 15 alle 18, alla Mediateca Guglielmi (via Marsala 31) si presentano i primi tre volumi della nuova collana del Settore Patrimonio culturale della Regione dedicata all’Architettura contemporanea in Emilia-Romagna. Protagoniste rispettivamente le città di  Modena, Bologna e Ravenna. La collana è promossa dalla Regione Emilia-Romagna con il Settore Patrimonio culturale e con l’Università degli Studi di Bologna-Dipartimento di Architettura.

Intervengono:

Mauro Felicori, assessore alla cultura e paesaggio Regione Emilia-Romagna
Cristina Ambrosini, dirigente del Settore patrimonio culturale Regione Emilia-Romagna
Marco Pretelli, curatore scientifico della collana, professore ordinario Università degli Studi di Bologna
Ines Tolic, curatrice scientifica della collana e del volume Bologna, professoressa associata Università degli Studi di Bologna
Francesca Castanò, curatrice volume Ravenna, professoressa associata Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Matteo Sintini, curatore volume Modena, funzionario Soprintendenza Abap per le Provincie di Como-Lecco
Modera
Luca Molinari, direttore scientifico della Fondazione M9-Museo del ‘900

L’iniziativa è soggetta al rilascio di 3 CFP da parte dell’Ordine degli Architetti di Bologna e dell’Ordine degli Ingegneri di Bologna.

Invito e iscrizioni alla presentazione AER- Architettura Emilia Romagna  (pdf117.27 KB)

AER- Architettura Emilia Romagna: Modena, Bologna, Ravenna 

I tre volumi riguardano il lavoro di ricerca e critica dedicato alle città di Bologna, Modena e Ravenna. Un lavoro, come già accennato, frutto della collaborazione tra il Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna e l’Università degli Studi di Bologna - Dipartimento di Architettura che, attraverso una meticolosa opera di lettura critico documentale attuata dai curatori, affronta i temi dello sviluppo urbano di quello che, per dirla come Hobsbawn, potremmo definire il «secolo beve». Un secolo di architetture e urbanistica segnato spesso da percorsi collettivi, frutto di principi di condivisione e confronto che sembrano perdersi nel secolo successivo, quello attuale. 

MODENA, a cura di  Matteo Sintini
Il volume presenta le fasi e i passaggi salienti dell’evoluzione urbana della città a partire dalle politiche e dai piani urbanistici del secondo Novecento, cornice entro cui inquadrare le principali esperienze in campo architettonico, realizzate e non, che consentono di fornire possibili elementi interpretativi anche del contesto contemporaneo. Il volume cerca di restituire la complessità della trasformazione urbana attraverso l’interrelazione anche di altri fattori quali il contesto socio-culturale e la formazione di un panorama professionale . 

BOLOGNA, a cura di Ines Tolic
«Bologna è città padana, ma possiede una grandezza che le città padane non possiedono […]. La magnificenza di Bologna è affidata ad una grande architettura urbana piuttosto che ad un’opera singola» sono le parole di Aldo Rossi del 1993 che aprono  la ricerca condotta a significare dell’instancabile dialogo che i progettisti, bolognesi e non, hanno cercato di stabilire con la città e che caratterizza una buona parte della produzione realizzata fra la fine della Seconda guerra mondiale e i giorni nostri. La ricerca condotta su Bologna e trasposta in questo volume mette in evidenza  che le opere più interessanti non sono da ricercarsi laddove Bologna appare chiaramente definita, ma ai suoi margini. In queste aree, ovvero dove la storia non è ancora sedimentata e dove appaiono visibili le battaglie dello sviluppo urbano, l’architettura è chiamata ad assolvere il compito più difficile, ovvero a “fare città".

RAVENNA, a cura di  Francesca Castanò
La faticosa transizione da una capitale antica, stratificata e riconoscibile, a una città nuova, dai lineamenti incerti e indeterminati, spiega solo in parte il sentimento di nostalgia che ha avvolto Ravenna e il rapido rarefarsi della sua fortuna critica nelle narrazioni contemporanee. In un contesto sensibile ai richiami del patrimonio storico consolidato, porre attenzione esclusivamente a quello di più recente costruzione ha agito da straordinario movente per provare a definire un quadro d’insieme non ancora mai restituito nel caso di Ravenna, quasi a voler ricomporre le tessere di un disperso mosaico d’oggi.

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