lunedì,  17 aprile 2023

A Parma un patrimonio di scatti: il Comune acquisisce l’Archivio fotografico e la Collezione storica del fotoreporter e collezionista Romano Rosati con il sostegno della Regione

Al via il progetto di catalogazione, digitalizzazione, valorizzazione e divulgazione della raccolta, in base a una convenzione sottoscritta dalle due istituzioni

Circa 400mila negativi analogici, soprattutto in bianco e nero, scatti quotidiani fatti per oltre vent’anni. Altre 300 fotografie, frutto di una vita di ricerche e acquisti, con opere databili a partire dalla metà dell’Ottocento. Uno spaccato che documenta la storia locale, e italiana, tra cronaca, politica, costume, società, cultura e sport.

È il “tesoro” composto dall’Archivio fotografico e dalla Collezione di fotografie storiche di Romano Rosati, acquisito dal Comune di Parma grazie al sostegno - circa a 150mila euro - della Regione Emilia-Romagna. Sostegno che riguarda anche l’attività di catalogazione e valorizzazione dell’Archivio e della Collezione, così da renderli consultabili.
Come previsto dalla convenzione, sottoscritta dalle due istituzioni, verrà avviato infatti un progetto di catalogazione, digitalizzazione, valorizzazione e divulgazione del patrimonio iconografico, dei suoi contenuti e messaggi.

L’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio Mauro Felicori, fin da inizio mandato, si era dichiarato disponibile ad attivarsi per la nascita di un archivio regionale di memorie, suoni, voci, immagini, articolato nelle città dell’Emilia-Romagna. Questo è un importante e concreto atto in direzione della realizzazione di questo progetto.

“Ritengo – ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla Cultura di Parma Lorenzo Lavagetto - che l’acquisizione destinata a una istituzione pubblica di testimonianze di così significativa importanza rappresenti una garanzia per valorizzarle al meglio. Si contribuisce così alla salvaguardia e alla conoscenza di un patrimonio culturale di inestimabile valore, affidato a supporti fragili che necessitano di attente pratiche conservative: una vera e propria memoria storica della Comunità, composta da opere che raccontano la storia della fotografia italiana ed europea, ma anche quella strettamente locale, con studi fotografici e atelier parmensi ben rappresentati”.

Romano Rosati e il suo archivio

Romano Rosati, appassionato collezionista parmense di fotografia storica, è stato fotografo free-lance per “Il Resto del Carlino Edizione di Parma” negli anni 1970-1992, e per diversi periodici.
Nello specifico, l’Archivio fotografico raccoglie fotografie scattate da Rosati stesso come fotoreporter, quotidianamente, per oltre vent’anni. L’Archivio è costituito, tra l’altro, da 400mila negativi analogici, soprattutto in bianco e nero; soggetti presenti nei servizi effettuati a Parma, reportage di carattere nazionale, e anche scatti di fotografi attivi a Parma negli anni ‘50 e ‘60.

La Collezione storica di Romano Rosati si compone invece di 300 fotografie, frutto di una vita di ricerche e acquisti mirati (albumine, calototipie, ferrotipie, carte salate, dagherrotipia, stereoscopia, etc.), che denotano un approccio coerente del collezionista per rappresentare la storia della fotografia italiana e francese, con opere databili a partire dalla metà dell’Ottocento di 200 autori tra cui: gli italiani Alinari, Anderson, Bernieri, Fiorillo, Montabone, Sorgato, Tuminello e i francesi Alophe, Beato, Carjat, Deroche, Disderi, Le Gray, Le Lieure, Nadar, Reutlinger. Non manca una rappresentanza autorevole di autori legati alla città di Parma (Calvi, Calzolari, Carmignani, Isola, Lasagna, Vaghi). Romano Rosati ha eseguito una accurata selezione di pezzi in ottima conservazione, privilegiando non solo la scelta di autori di grande importanza ma anche di soggetti molto ricercati, talora inediti.

La raccolta è infine arricchita da un pezzo d’eccellenza: un dagherrotipo di ottima fattura che ritrae Giuseppe Verdi (secondo l’attribuzione del collezionista), un caso di studio stimolante, un unicum da indagare, a partire dalle provenienze, sul quale avviare un lavoro di ricerca atto a testare questa autenticità circa l’illustre effigiato.

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ultima modifica 2023-04-17T13:49:32+02:00
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