Omaggio a Cesare Leonardi

Un protagonista attentissimo alla natura e allo studio sul rapporto tra spazio e ambiente naturale. Il progetto del Bosco Albergati resta uno dei progetti più importanti del XX secolo in Emilia-Romagna

Architettura, urbanistica, design, fotografia, scultura e pittura: è difficile elencare gli infiniti ambiti  di interesse di Cesare Leonardi, scomparso a 85 anni lo scorso 4 febbraio a Modena. 
Di formazione architetto, nel 1963 apre uno studio a Modena con Franca Stagi. Insieme si occupano di design, architettura e progettazione del verde fino al 1983. Tra i loro oggetti più noti, le Poltrone Nastro, Dondolo, Eco sono entrate a far parte della collezione permanente di musei quali il MoMA di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Vitra Design Museum di Weil am Rhein. Suo il progetto del parco Amendola di Modena (con Franca Stagi) e del parco di Bosco Albergati a Castelfranco Emilia. L’attività di fotografo accompagna tutta la sua produzione quale strumento per documentare, indagare, progettare, assumendo anche il carattere di ricerca artistica autonoma, soprattutto negli anni settanta. Alla fine degli anni sessanta inizia l’attività di scultore, che abbandona temporaneamente alla metà degli anni ottanta. Dal 1983 Leonardi avvia un’attività professionale autonoma incentrata sulla sperimentazione nel campo del design e dell’urbanistica. Nel 1990 si trasferisce nella casa-studio in viale Emilio Po a Modena, da lui stesso progettata e ora anche sede dell'archivio. Dal 2000, terminata l’attività professionale, si dedica principalmente alla fotografia, alla scultura e alla pittura. Nel 2011 la Soprintendenza Archivistica per l'Emilia Romagna ha  dichiarato il suo archivio professionale “bene culturale particolarmente importante”
"Con la sua laboriosità, creatività e la passione per la sua terra l’architetto Leonardi ha lasciato un segno indelebile con le sue costruzioni e le sue tante creazioni artistiche, opere orientate al funzionale ma soprattutto al bello e all’armonia con l’ambiente. Il progetto del Bosco Albergati resta uno dei progetti più importanti del XX secolo in Emilia-Romagna - così lo ricordano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori - Le sue opere sono segni visibili di uno straordinario talento che ha travalicato i confini di Modena e dell’Emilia-Romagna per arrivare, in oltre mezzo secolo di attività, a conquistare il cuore del panorama artistico mondiale."

Sul portale regionale "IBC Archivi"  si può consultare l’inventario dell’archivio dell'architetto Franca Stagi, che comprende il periodo (1963-1983) dello studio associato con l'architetto Cesare Leonardi.
Alcune delle sue realizzazioni sono inserite nel Catalogo del Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna PATER.
Le opere di Cesare Leonardi disponibili nelle biblioteche del Polo bolognese (pdf269.58 KB)

Galleria immagini

"Cesare Leonardi (1935 - 2021) non si è mai allontanato da Modena e dalle proprie origini. Non solo fisicamente, cioè quando l’ambizione e una certa notorietà nell’ambito dell’architettura, del design, della fotografia avrebbe suggerito di farlo, ma anche intellettualmente. Il suo lavoro si è tenuto saldamente ancorato alle proprie origini e a ciò che aveva a portata di mano.
In una recente lezione del corso Alberi della Scuola Archivio Leonardi, l’artista Giacomo Cossio ha parlato di questo grande insegnamento di Cesare Leonardi. Cioè di come, in un’epoca che predilige la promiscuità, l’ibridazione, il nomadismo ed esalta tutto ciò che è virtuale, immateriale, globale, Leonardi ci insegna che radicarsi e radicare il proprio agire non è un limite ma può aprire orizzonti sterminati e fecondi.
Perché è espressione di un legame profondo tra ciò che siamo e ciò che facciamo, così come la chioma di un albero cresce vigorosa tanto più le sue radici trovano intorno a se spazio e terreno fertile. E perché forse oggi è l’unico modo per difenderci da modelli che nell’era globale rischiano di confonderci, di distrarre la nostra attenzione e farci sprecare un tempo che è limitato e per questo prezioso.
Insomma, possiamo rinunciare a questo volere essere freneticamente ovunque e da nessuna parte, dal momento che serve ‘concentrazione’ se vogliamo comprendere ed entrare in relazione con ciò che ci circonda. Possiamo “rinunciare alle Seychelles”, scrive provocatoriamente Leonardi nel 1997, immaginando che sia possibile costruire qui, ora, con le nostre mani, un nuovo e necessario rapporto tra noi e la natura. Anticipazione di temi che oggi appaiono di ineludibile attualità."

Archivio Cesare Leonardi. Tratto da “Possiamo rinunciare alle Seychelles. Costruire qui e ora un nuovo rapporto tra uomo e natura”, Casa Editrice Il Dondolo, Modena 2020

 

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ultima modifica 2022-09-09T08:57:08+01:00
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