Nuova vita al Museo Schifanoia

Dal 23 ottobre, a Ferrara, la rinascita post-sisma si completa con l’apertura dell’ala albertiana

Il 23 ottobre 2021, a Ferrara, torna integralmente visitabile il Museo Schifanoia, a quasi dieci anni dalla chiusura causata dal terremoto del 2012. Dopo la riapertura del Salone dei Mesi e l’inaugurazione dell’ala borsiana, il cammino di rinascita si completa con la restituzione al pubblico della porzione di edificio fatta costruire alla fine del Trecento da Alberto d’Este.
Anche in questo caso, come per i due precedenti appuntamenti, non si tratta di una semplice riapertura ma di un vero e proprio rinnovamento del linguaggio espositivo. Le stanze albertiane, infatti, mutano radicalmente il loro aspetto per agevolare da un lato l’esposizione delle collezioni civiche, ora completamente riorganizzate, dall’altro il racconto dell’evoluzione dell’antica delizia.

La riconnessione di questa parte di Schifanoia con il resto del Palazzo restituisce ai visitatori un museo più moderno e più ampio: ora le sale da visitare sono 21, i metri quadri di percorso espositivo 1.400, le opere da contemplare circa 250. Le integrazioni multimediali aiutano inoltre a conoscere la storia dell’edificio, anche attraverso la ricostruzione virtuale delle diverse fasi costruttive del palazzo. 
La visita parte dal contesto urbano di Schifanoia, letto in parallelo con la storia delle collezionismo che ha portato alla nascita del Museo Civico nel Settecento, si sviluppa attorno al tema fondamentale delle ceramiche di raccolta e di scavo come testimonianza della vita quotidiana degli Este nella delizia di via Scandiana, per incontrare quindi la figura straordinaria di Leonello, il raffinato principe che segna la nascita dell’umanesimo a Ferrara nel Quattrocento.

Dopo aver ammirato da vicino i frammenti di affreschi che decoravano l’ala albertiana nella prima metà del Quattrocento, il percorso prosegue al piano nobile con il Salone dei Mesi. Il grandioso capolavoro del Rinascimento estense accoglie i visitatori con la sua nuova illuminazione e li introduce nelle sale successive, al cospetto delle opere dell’età di Borso, di Ercole I e dei duchi cinquecenteschi.
Scendendo nei nuovi ambienti del museo, l'itinerario continua con l’età della Devoluzione, della Ferrara barocca e della grande pittura sacra, e si conclude con le stanze dedicate al cardinale Gian Maria Riminaldi, padre spirituale del Museo Civico, che nel Settecento immaginò un museo “didattico” per la città ricco di oggetti e testimonianze del passato.

Il patrimonio del nuovo Museo Schifanoia spazia dalla miniatura del XV secolo (Matteo de’ Pasti e Guglielmo Giraldi) alla scultura del Quattrocento (Niccolò Baroncelli, Domenico di Paris, Sperandio Savelli) e del Settecento (Antonio Canova), dalla pittura rinascimentale del Salone a quella naturalistica e barocca (Carlo Bononi, Scarsellino, Giuseppe Caletti), dalle ceramiche graffite di età estense alle medaglie umanistiche (Pisanello) fino ai conii e ai punzoni pontifici. Una storia a più voci che racconta, attraverso la pluralità delle tecniche artistiche e dei linguaggi espositivi, la bellezza di Ferrara.

Il progetto museografico è stato curato dai Musei di Arte Antica (Giovanni Sassu e Maria Teresa Gulinelli), il progetto di allestimento da QB Atelier (Filippo Govoni e Federico Orsini), con la collaborazione della Fondazione Ferrara Arte per i metodi e le tecniche espositive, l’illuminotecnica e gli apparati didascalici. La realizzazione, coordinata dal Servizio Beni Monumentali del Comune di Ferrara, è stata finanziata della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della Legge regionale 18/2000.

Il Museo Schifanoia di Ferrara è aperto dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle 19, in via Scandiana 23. 

Informazioni
Tel. 0532 244949  / diamanti@comune.fe.it / artecultura.fe.it

Prenotazioni
https://prenotazionemusei.comune.fe.it

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