"Novena": il ritorno dei pittori Bernardino e Francesco Zaganelli

Fino al 6 marzo 2022 il Museo civico "Varoli" di Cotignola espone un Cristo portacroce dei due artisti rinascimentali

Il Museo civico "Luigi Varoli" di Cotignola presenta "Novena", una mostra che ha per fulcro un dipinto raffigurante il Cristo portacroce, realizzato da Francesco e Bernardino Zaganelli. I due fratelli, pittori molto apprezzati in Romagna fra il Quattrocento e il Cinquecento, erano originari di Cotignola, borgo rurale che, come ricorda Antonio Paolucci, era una piccola capitale della pittura rinascimentale.

Gli Zaganelli ebbero rapporti con artisti romagnoli ed emiliani, con i più grandi artisti ferraresi e veneziani, con le botteghe lombarde, conobbero le opere del Perugino e le incisioni a bulino del nord Europa circolanti in Italia. La loro arte rivela l’influenza di Marco Palmezzano, Ercole de' Roberti e Lorenzo Costa. Firmarono insieme diverse opere, ma mentre Bernardino sviluppò una propensione all’arte veneto-ferrarese, in Francesco prevalse un’attenzione ai particolari di ispirazione nordica. Alla morte del fratello, verosimilmente nel 1519, Francesco divenne a tutti gli effetti il più singolare e affermato pittore di Romagna. 

La tela, che il Comune di Cotignola ha acquisito da una collezione privata, raffigura Gesù durante la salita al Calvario, secondo un’iconografia comune all’inizio del Cinquecento. Al centro è il volto di Cristo: spariscono la folla e i particolari di sfondo, mentre tutta l’attenzione è focalizzata sul sacrificio che va compiendosi.

A Palazzo Sforza il dipinto dialogherà con altre due versioni dello stesso soggetto e con interventi sullo stesso tema di due artisti contemporanei: Franco Pozzi espone cinque disegni a matita e Nicola Samorì presenta un dipinto realizzato a olio. La mostra, aperta fino al 6 marzo 2022, è accompagnata da una serie di appuntamenti dedicati all’approfondimento della figura dei due artisti rinascimentali e da un catalogo con testi di Raffaella Zama, Giorgio Martini, Massimiliano Fabbri, Alessandro Giovanardi e Massimo Pulini.

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