Dopo il presentismo: tempo e condizione umana?
Giovedì 6 maggio 2021(ore 14:30-16:30) si terrà un dialogo tra François Hartog, Direttore di studi emerito presso l'École des hautes études en sciences sociales (EHESS) e Roberto Balzani, Professore ordinario di Storia contemporanea, Università di Bologna, sul tema "Dopo il presentismo: tempo e condizione umana?". Introduce Marcello Balzani, Università degli Studi di Ferrara, Dipartimento di Architettura, After the Damages International Academy.
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Architetti richiedenti CFP dovranno obbligatoriamente iscriversi su IM@teria:
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L′evento sarà in lingua francese e tradotto simultaneamente in inglese e in italiano.
La condizione “presentista” ha segnato la fase più recente della modernità: il compattamento dell’esperienza temporale in un’unica dimensione – il presente – ha avuto e continua ad avere effetti considerevoli sulle relazioni personali, sulla progettualità individuale e pubblica, sulla stessa percezione dei beni materiali, mobili e immobili.
François Hartog è stato fra i primi a riflettere su questo tema, mettendo in evidenza i rischi che il venir meno di una lettura prospettica produce in società fino ad ora orientate al futuro. La grande epidemia del 2020-2021 ha rappresentato un altro, recente tornante. Da una parte, infatti, il tempo naturale è tornato da par suo ad interferire con la condizione umana, svelandone la fragilità. Dall’altro, l’isolamento forzato ha incrementato i contatti virtuali, rilanciando a livello di massa l’esperienza “presentista”.
Al termine della crisi, sarà possibile recuperare un “tempo storico” capace di conciliare la lezione naturale, che rinvia all’essenzialità insopprimibile del dato biologico e ambientale, con una progettualità – individuale e collettiva – iscritta entro un’aspettativa responsabile, sterilizzata dall’urgenza ansiogena del “presentismo”?