Cresce la Raccolta d’arte della Regione Emilia-Romagna grazie alla donazione del collezionista Francesco Amante

Si tratta di 17 opere di artisti locali e stranieri, di statura internazionale, con produzioni che vanno dagli anni Novanta del XX secolo al primo decennio del Nuovo Millennio

La collezione Amante entra a far parte della raccolta d’arte contemporanea della Regione Emilia-Romagna con la donazione da parte del collezionista bolognese di 17 opere di artisti italiani e stranieri. 17 quadri, Si tratta di tra pittura, tecniche miste e fotografia. 
Simon Morley (1958, Eastbourne, UK) indaga sui rapporti tra la città e la cultura comunista tra gli anni '40 e gli anni '50; l’austriaco Paul Renner (1957) immette nei suoi dipinti elementi fantastici, onirici e visionari; Kati Heck (1979 Dusseldorf) crea i propri dipinti attraverso l’assemblaggio di figure, oggetti e simboli, che insieme sembrano narrare una storia enigmatica; l’artista macedone Robert Gliglorov (1959) cerca di generare shock nel visitatore, creando un corto circuito sensazionalistico tra reale e immaginario, volendo scandalizzare o addirittura disturbare; Boubacar Touré Mandémory (1956, Dakar) sviluppa la sua ricerca intorno ai principali rapporti e allo studio accurato dei gruppi etnici del Senegal e dei paesi vicini, contribuendo al riconoscimento della fotografia senegalese al di fuori dei confini nazionali; Emil Lukas,(1964, Pittsburgh, USA) attraverso l'uso sperimentale di materiali organici e inorganici, arriva a generare una complessità formale ottenuta mediante processi di scoperta e sperimentazione; Alfio Giurato (1978) presenta nei suoi lavori un garbo assoluto nell'“astrazione” di un corpo che mantiene la struttura di matrice classica; Luigi Mainolfi (1948) non risulta smentito nemmeno dalle sue opere bidimensionali che possono essere definite sculture piatte concettuali. I suoi "Tentativi di esistenza" diventano autoritratti catartici dell'artista, particolarmente emozionanti, soprattutto in relazione alla vicenda biografica; Flavio Favelli (1967) si contraddistingue anch’egli per la forte componente autobiografica di cui le sue opere relazionali e concettuali si caricano, intrecciandosi alle vicende collettive della storia; Francesca Galliani (1962) è da sempre interessata a tematiche sociali di grande attualità, come la violenza sulle donne e i diritti della comunità transgender; Alessandro Aldrovandi (1968) trae linfa dalle istanze della pittura segnica e negli ideogrammi orientali; Luigi Carboni (1957) riflette frequentemente sul concetto di griglia e di struttura reticolare, mostrando la forza organizzativa della superficie dei suoi dipinti; Karin Andersen (1966, Burhausen, D) le cui figure pongono di fronte al nostro sguardo la questione del rapporto con l'alterità, presentandosi come corpi sospesi, ambigui, diversi, forse provenienti da altri pianeti, o umanoidi che fanno pensare sull’attuale condizione umana.
Tutte le opere della donazione Amante sono catalogate e rese disponibili all’interno del Catalogo del patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna-PatER.

(nella foto: Mauro Felicori, Assessore alla cultura e paesaggio, con francesco Amante e due opere della collezione)Felicori e Amanteweb.jpg

La Raccolta d’arte della Regione Emilia-Romagna
La raccolta d’arte della Regione nasce nel 1973 con il duplice scopo di valorizzare e conservare opere significative del Novecento, in particolare regionale.
Il primo atto fu quello di sostenere, con il ricavato dell’acquisto delle opere degli artisti facenti parte del Comitato Gaetano Arcangeli, la costituzione della Fondazione intitolata alla memoria del letterato bolognese per premiare la giovane poesia contemporanea. Si trattava di sessantasette lavori realizzati anche da autori legati per stima ed amicizia al critico d’arte Francesco Arcangeli, fratello del letterato scomparso nel 1970. Vennero acquisite opere di Vasco Bendini, Giuseppe De Gregorio, Gian Franco Fasce, Giannetto Fieschi, Giuseppe Gagliardi, Piero Giunni, Giovanni Korompay, Luciano Leonardi, Pompilio Mandelli, Vittorio Mascalchi, Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Mario Nanni, Bruno Olivi, Leone Pancaldi, Tino Pelloni, Giovanni Poggeschi, Bruno Pulga, Tino Repetto, Cristina Roncati, Rosalba (Bianca Arcangeli), Giulio Ruffini, Piero Ruggeri, Bruno Saetti, Lucio Saffaro, Vincenzo Satta, Ermio Segatta, Domenico Spinosa e Sergio Vacchi; nonché grafiche di Lea Colliva, Romano Notari, Giovanni Romagnoli e Emilio Vedova.
Dal 2005, questo nucleo di raccolta d’arte della Regione è esposto presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Villa Franceschi a Riccione.
In seguito, nei due decenni successivi, il primo nucleo è stato ingrandito da numerosi acquisti, la maggior parte effettuati presso gli artisti stessi con una predilezione orientata verso la grafica, l’arte figurativa, l’informale e i suoi sviluppi; e da numerosi doni, nonché dall’acquisizione del patrimonio artistico del Servizio Difesa del Suolo e degli arazzi di Alberto Burri con la legge del percento per l’arte nel 1987.
Nel 2020 la Regione ha ampliato la propria collezione acquisendo un nuovo nucleo di 44 opere, con la modalità del premio acquisto, con l’obiettivo di sostenere il settore delle arti visive, particolarmente colpito dall’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da coronavirus. Su 241 candidature ricevute, sono stati selezionati 36 artisti, con particolare attenzione alle giovani generazioni e alle ultime tendenze nell’arte contemporanea.
Oggi il patrimonio di arte contemporanea della Regione ammonta complessivamente a oltre 800 opere.

Francesco Amante, nato a Bologna il 19 novembre 1947, è un imprenditore conosciuto a livello internazionale, grande appassionato di arte e motori, che da sempre sostiene importanti attività culturali. E’ stato presidente dell'Associazione Amici della Galleria d'Arte di Bologna e in seguito componente del Consiglio di Amministrazione, promuovendo eventi e relazioni internazionali. Sempre a Bologna ha finanziato l'installazione della Sala di Attesa presso il Pantheon della Certosa, creata da Flavio Favelli; il grande lampadario “Casa Grande”, creato da Zimmer Frei, posto all’ingresso della Cineteca di Bologna e ha riportato sulla facciata di Palazzo d'Accursio l'opera Monumentale L'Amore Patrio e il Valore Militare di Giuseppe Romagnoli.

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina