A Ravenna apre il Museo Dante

Il 16 maggio, a due passi dalla tomba, aprono le nove sale (la sala del tempo, quella del volto, la sala Montevideo, le due sale del culto, la sala della fama e le tre della Divina Commedia) con oggetti storici valorizzati dalla presenza di centinaia di immagini e testi

Il 16 maggio apre ufficialmente al pubblico il Museo Dante di Ravenna. Il museo sorge all'interno del complesso conventuale francescano, negli spazi al primo piano dell'edificio che si affaccia sulla Tomba di Dante. Accanto trova sede la Biblioteca e il Centro Dantesco dei frati minori conventuali.

La storia
Nato nel 1921 dall'idea dell'illustre ravennate Corrado Ricci, il museo Dantesco comunale si configurava inizialmente come il deposito dei cimeli comunali danteschi, le targhe e gli oggetti offerti un po' da tutto il mondo in occasione delle celebrazioni del 1908 e del 1921. 
Una Convenzione del novembre 2018 ha disciplinato il riallestimento e la definizione del modello di gestione del Nuovo Museo Dante e ha sancito la condivisione istituzionale tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna proprietaria del prestigioso complesso monumentale, il Centro Dantesco e il Comune di Ravenna.
Un Comitato Scientifico, composto da Maurizio Tarantino, direttore della Biblioteca Classense, Domenico de Martino direttore artistico del festival "Dante 2021" e Giuseppe Ledda, insigne dantista dell'Università di Bologna ha quindi tracciato, condividendo prospettive di studio e questioni di accessibilità, un progetto scientifico di riallestimento che, ispirato alle moderne tecniche museali, restituisce la pluralità e l'universalità dell'opera dantesca e nel contempo la profonda relazione tra la nostra città e il suo poeta.

Il Museo

Il museo propone un viaggio attraverso le opere e i giorni, la vita e la memoria del poeta più conosciuto al mondo. Un percorso immersivo ed emozionale, tra storia e immagini, per fare esperienza e conoscenza dell'avventura umana, della vicenda artistica, della Commedia e della successiva fortuna. Con un uso ragionato dell'interattività e della multimedialità per raccontare la vita e l'opera di Dante, e una presenza significativa di reperti e oggetti di grande suggestione, come la cassetta in cui i frati nascosero le ossa, e l'arca in cui furono esposte nel 1865, dopo il loro fortuito ritrovamento. Nove le sale del percorso espositivo:
SALA 1 - SALA DEL TEMPO - La prima sala introduce il visitatore nella vita e nell'opera dantesca. La vita di Dante è misteriosa, pochi sono i documenti, ancora più esigue le tracce materiali, nemmeno un rigo, vergato dalla sua mano, ci è pervenuto e zone intere della sua esistenza sono inaccessibili.
SALA 2 - SALA DEL VOLTO - La seconda sala tratta il tema della descrizione fisica del poeta. Primo di tutti a fornire lo stereotipo per l'iconografia dantesca fu Boccaccio: egli non lo aveva mai visto di persona, ma ne aveva ricavato l'aspetto dai racconti di coloro che dicevano di averlo incontrato. Nel Trattatello in laude di Dante si trova così una descrizione talmente famosa da essere stata tradotta in numerosissime lingue. Da essa discende una singolare e straordinaria fortuna dell'iconografia del volto del poeta, forse il più riconoscibile del mondo.
SALA 3 - SALA Dl MONTEVIDEO - La Sala di Montevideo rappresenta una delle sale più suggestive del Museo. Restaurata nel 1989, il locale non ha subito alcuna modifica dal 1921, anno in cui ne è stata realizzata la decorazione. La sala deve il proprio nome al fatto che le spese per la decorazione pittorica vennero sostenute dagli emigranti italiani di Montevideo e dalla Società Dante Alighieri della capitale uruguaiana, che vollero così partecipare alle celebrazioni per il VI Centenario della morte di Dante. La sala conserva appese alle pareti le ghirlande che associazioni italiane ed estere vollero donare in quella occasione, a testimonianza di una partecipata e numerosa adesione alle onoranze. Nelle vetrine l'omaggio in oro dei cittadini di Fiume nel 1921 e le medaglie commemorative, coniate in occasione del VI Centenario della morte del poeta.
SALE 4,5 - SALE DEL CULTO - Sono esposte le testimonianze della vicenda complessa e per certi aspetti avventurosa della sepoltura di Dante. Gli oggetti fanno parte di una più ampia raccolta di cimeli che, a partire dal 1921, sono stati raccolti per dare conto del culto di Dante. Tra questi ricordiamo la cassetta in legno d'abete che contenne le spoglie di dante dal 1677 al 1865 anno del suo ritrovamento e l'arca di legno realizzata per l'esposizione delle spoglie del poeta in occasione del VI centenario della sua nascita (1865)
SALA 6 - SALA DELLA FAMA Sala video - La fortuna popolare di Dante, il successo della sua opera, inizia nel Trecento e giunge fino ai giorni nostri. La Commedia, tradotta in un centinaio di lingue, si è diffusa attraverso migliaia di edizioni popolari illustrate, commenti e riassunti, riduzioni cinematografiche e parodie televisive, album di figurine, giochi da tavolo, storie a fumetti e cartoni animati.
SALE 7-8-9 - SALE DELLA COMMEDIA - Sale immersive che presentano un viaggio nelle tre cantiche della Divina Commedia. Attraverso l'ascolto dei versi e una speciale visione delle immagini che da essi sono state generate è possibile addentrarsi nei tre regni oltremondani, per fare esperienza della narrazione di Inferno, Purgatorio e Paradiso.

MUSEO DANTE
Via Dante Alighieri, 2/A 48121 Ravenna tel. 0544-215676
Sito web: www.vivadante.it

Ingresso e prenotazioni:
Al Museo si accede sempre previa prenotazione al tel. 0544 215676 o mail museodanteravenna@ravennantica.org

Orari di apertura: dall' 1 aprile al 31 ottobre martedì — domenica e festivi (chiuso il lunedì e il 25 dicembre) dalle 10 alle 17.30; dall'I novembre al 31 marzo martedì — domenica e festivi (chiuso il lunedì) dalle 10 alle 16.30 (1 gennaio dalle 13 alle 16.30) Biglietto: intero 3€, ridotto 2€, scuole 1,5€

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ultima modifica 2021-05-13T16:53:08+02:00
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