Cesena, Biblioteca Malatestiana, Benedetto da Cesena, De honore mulierum, Ed. Bartolomeo Zani, (Venezia 1500). Foto di Luca Bacciocchi. Benedetto, cesenate di origine, visse principalmente a Rimini alla corte di Sigismondo Pandolfo. La sua opera in terzine dantesche è sopravvissuta in tre manoscritti e in una trentina di copie dell’incunabolo. In quanto poema in terzine e descrizione di un viaggio di natura spirituale, esso fu giudicato un plagio della Commedia e più in particolare del Paradiso. La copia dell’incunabolo esposto alla mostra dantesca, venne donata alla Malatestiana nel 1563 dal gesuita Antonio Casario.
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Cesena, Biblioteca Malatestiana, Benedetto da Cesena, De honore mulierum, Ed. Bartolomeo Zani, (Venezia 1500). Foto di Luca Bacciocchi. Benedetto, cesenate di origine, visse principalmente a Rimini alla corte di Sigismondo Pandolfo. La sua opera in terzine dantesche è sopravvissuta in tre manoscritti e in una trentina di copie dell’incunabolo. In quanto poema in terzine e descrizione di un viaggio di natura spirituale, esso fu giudicato un plagio della Commedia e più in particolare del Paradiso. La copia dell’incunabolo esposto alla mostra dantesca, venne donata alla Malatestiana nel 1563 dal gesuita Antonio Casario.