Berceto (PR) | I registri catastali di Maria Luigia d' Austria
I registri catastali di Maria Luigia sono il primo strumento amministrativo e conoscitivo sul comprensorio di Berceto e sull’organizzazione delle proprietà, una risorsa essenziale per fotografare le consistenze patrimoniali in età ducale nei loro perimetri, con pertinenze e attribuzioni.
Lo stato di degrado in cui versano ha reso indifferibile un intervento per prevenire la perdita irreversibile di informazioni con l’aggravarsi delle condizioni conservative. Su questi presupposti il Comune di Berceto ha ottenuto il sostegno della Regione Emilia-Romagna – Servizio Patrimonio Culturale, e IBC prima, sui Piani 2020 – L.R. 18/2000.
Situato sul confine regionale della provincia di Parma, il Comune di Berceto ha assunto un ruolo strategico a partire dai primi dell’Ottocento quando viene dato avvio al tracciato della Cisa che collega la pianura Padana con il porto della Spezia. È in questa stagione che Berceto diventa osservatorio naturale dal ruolo strategico per i collegamenti con il Genovesato e la protezione dei confini.
I registri risalgono al periodo che va dal 1808 al 1825 e furono redatti su impulso di Maria Luigia allo scopo di mappare in forma circostanziata l’intero territorio. Si tratta di frazionamenti di epoca preunitaria rilegati in tre grandi volumi che raccolgono i dati catastali di tutto il bercetese. Si conservano negli archivi storici del Comune di Berceto e sono tra le memorie più preziose dell’operato della Duchessa.
La vulnerabilità dei materiali come carte lavorate con medium instabili (inchiostri manoscritti, grafite, acquarelli) e foderate con carta acida di tipo industriale, ha esposto i registri ad attacchi biologici che ne pregiudicano le condizioni.
Per il risanamento dei registri ora si rende necessario provvedere alla bonifica dei supporti con il tamponamento dell’infezione biologica, alla rimozione dei supporti ausiliari, al risarcimento delle parti mancanti e, dove necessario, alla foderatura per consolidare i supporti lacerati. La rimozione delle foderature renderà nuovamente consultabili le mappe nella loro integrità (recto-verso) dando così risalto a elementi di archeologici, ora poco visibili, come annotazioni, vergatura della carta, filigrane.
Nel dettaglio il restauro prevede: pulitura a secco (recto-verso), rimozione dei supporti ausiliari, disinfezione, restauro e foderatura con carta giapponese, integrazione cromatica, condizionamento mediante l’inserimento delle carte in scatole su misura per la conservazione.
Al termine di questa fase, le carte saranno poi digitalizzate per favorirne la fruibilità limitando allo stesso tempo l’accesso all’originale così fa favorire la prevenzione. La restituzione sarà poi compiuta quando le carte saranno compulsabili per tornare infine alla comunità.
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