A Ferrara il nuovo allestimento della Madonna della melagrana di Jacopo della Quercia

Il Museo della Cattedrale riapre lunedì 8 febbraio con un suggestivo ed emozionante allestimento della scultura

Dopo la pausa imposta dalle normative anti Covid-19, lunedì 8 febbraio riapre il Museo della Cattedrale modificando parzialmente le sue forme e proponendo ai visitatori l’occasione di ammirare uno dei più grandi capolavori custoditi in città, la Madonna della melagrana di Jacopo della Quercia (c. 1374-1438), con un suggestivo ed emozionante allestimento.

La maestosa statua in marmo di Carrara accoglie ora il pubblico nell’ambiente nell’ex sagrestia della chiesa di San Romano. Una “narrazione” museale diversa dal passato che dedica a questa scultura una stanza a sé, collocandola in uno spazio sapientemente studiato, in dialogo con il frammento di mosaico di scuola veneziana un tempo sull’arcone della Cattedrale e la Sacra Famiglia del Cavalier d’Arpino (attualmente in restauro, ma che tornerà agli inizi di marzo), quasi a sottolinearne il carattere di opere forestiere rispetto all’Officina ferrarese. Nuova anche l’illuminazione: una vera e propria riqualificazione percettiva che consente di far risaltare il miracoloso equilibrio tra plasticismo e morbidezza raggiunto da un artista che Giorgio Vasari considerava tra i primi ad aver gareggiato con la natura, al punto di dare “animo e speranza agl’altri di poterla, in un certo modo, pareggiare”. Tra questi altri vi fu persino Michelangelo, il quale muoverà i primi passi come scultore proprio ispirandosi a Jacopo della Quercia.
Attorno alla bellezza senza tempo della Madonna della melagrana il Museo della Cattedrale ha ridefinito una parte dei suoi spazi – collocando, ad esempio, i preziosi reliquari nel presbiterio, in una posizione più raccolta e adeguata alla loro funzione originaria – e della sua immagine, con un restyling degli apparati didattici, della segnaletica e del logo stesso del Museo.
I lavori sono stati promossi dal Consiglio di Gestione del Museo della Cattedrale, finanziati e diretti dal Servizio Beni Monumentali del Comune di Ferrara, beneficiando di un contributo della Regione Emilia-Romagna di 18.000 Euro nell’ambito della Legge Regionale 18/2000.

L’opera

La Madonna della melagrana è considerata un’opera fondamentale per le sorti della scultura italiana del Quattrocento, eseguita da Jacopo della Quercia poco prima del celebre Monumento funebre di Ilaria del Carretto (1406-08) a Lucca.
Saldata allo scultore e al suo garante Tommasino da Baiso nel giugno del 1408, l’opera fu commissionata nel settembre del 1403 dagli esecutori testamentari di Virgilio Silvestri, camerlengo del marchese Nicolò III d’Este, e collocata tre anni dopo nella cappella di famiglia, lungo il fianco sinistro dell’antico Duomo.
Sin dal suo apparire, questo grandioso blocco di marmo di circa quattordici quintali diventa un punto di riferimento nella vita artistica e religiosa della Cattedrale estense. Lo testimoniano i documenti quattrocenteschi relativi al corredo liturgico con cui l’opera era addobbata durante le visite pastorali, oppure le affettuose definizioni coniate nel corso del Settecento di “Madonna Bianca” o di “Madonna del Pane”, quest’ultima nata dall’erronea identificazione del Rotolo della Legge che il Bambino stringe nella manina con la caratteristica forma del pane ferrarese.

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