Il Servizio Patrimonio culturale per la gestione della pandemia
L’aiuto che il Servizio Patrimonio culturale ha cercato di offrire alle molte centinaia di musei, biblioteche e archivi della regione che costituiscono la sua principale area di interesse, si è svolto su più livelli. Una prima panoramica è consultabile sull’ultimo numero della rivista IBC 2020. Anche nel 2021 è comunque proseguito un costante confronto informativo, attraverso il sito e con decine di riunioni virtuali che hanno di fatto rafforzato l’interazione fra le diverse collettività degli operatori del settore BAM (in particolare per i comuni sopra i 30.000 abitanti).
Nei primi mesi del lockdown il Servizio ha poi provveduto a realizzare un sistema di prenotazione degli accessi a musei e biblioteche, resosi indispensabile con le nuove normative antiCovid e di cui molte istituzioni erano sprovviste.
Nella primavera-estate 2020, attraverso i propri canali social, l'allora Istituto Beni Culturali ha poi lanciato la campagna #labellezzachecimanca invitando tutti i propri followers a inviare una riflessione, un'immagine o un video su un patrimonio culturale in quel momento inaccessibile.
L’Osservatorio Beni e Istituti culturali (BIC) ha nel frattempo svolto attività di rilevamento e analisi sugli impatti della pandemia.
Di fronte alla constatazione della necessità di un adeguamento non solo emergenziale, ma culturale in senso ampio, il Servizio ha poi organizzato o contribuito ad organizzare una serie di corsi di aggiornamento, in particolare sulle tematiche connesse al digitale.
Infine, come omaggio alla creatività e alla resilienza degli operatori della cultura, il Servizio ha prodotto un breve video dal titolo Il grande silenzio. Le biblioteche al tempo del COVID, realizzato durante il lockdown con mezzi amatoriali, che raccoglie una sintesi di interviste ai bibliotecari della regione.