I danni al patrimonio culturale: ricognizione provvisoria

L’alluvione ha colpito anche musei, biblioteche, archivi, parchi e giardini, case di illustri, monumenti e siti archeologici dalla Romagna al Bolognese

La Regione Emilia-Romagna è al lavoro per effettuare una ricognizione sui danni inferti al patrimonio culturale nel corso delle alluvioni che a partire dal 2 maggio 2023 hanno colpito il territorio regionale, e in particolare il Bolognese e le province romagnole. In attesa di poter fare una valutazione complessiva su musei, biblioteche, archivi, parchi e giardini, case di illustri, monumenti e siti archeologici, sono numerosi e diffusi i contesti che destano preoccupazione e su cui sarà necessario intervenire dopo la messa al sicuro della popolazione colpita.

Il dissesto idrogeologico ha causato la perdita di importanti alberature nei parchi e giardini storici. A Bologna, nei Giardini di Villa Spada, si registrano danni a causa di una frana, mentre la biblioteca è chiusa già da alcuni giorni per lo stesso motivo.
Sempre a Bologna si registrano danni al Museo Medievale: nel piano interrato, allagato, sono in corso le operazioni di aspirazione dell’acqua, senza tuttavia conseguenze per le opere.

In Romagna i danni sono correlati a frane, sradicamenti, inondazioni e allagamenti in corso. In Appennino sono colpiti in modo significativo parchi e giardini storici: a Casola Valsenio (Ravenna), nel Giardino del Cardello - Casa Oriani, dove è tracimato il laghetto, si registrano smottamenti e sradicamento di alberi, così come a Brisighella (Ravenna) nel Giardino di Villa Ginanni Fantuzzi.
A Tredozio (Forlì-Cesena) il Giardino di Palazzo Fantini è minacciato da numerose frane e smottamenti nella zona; il palazzo ha subìto allagamenti alle cantine e infiltrazione di acqua dai tetti; Torre Fantini è colpita da una frana di piccola entità.

La situazione più critica si registra a Faenza (Ravenna), dove il Museo Guerrino Tramonti ha subìto gravi danni all’edificio: il deposito seminterrato, che contiene 1.800 opere fra ceramiche e tele, è completamente sommerso, mentre il museo è allagato fino a quota 30 centimetri. Il MIC - Museo internazionale della Ceramica in Faenza si è reso disponibile per dare ospitalità, negli spazi dei propri laboratori di restauro, al patrimonio ceramico danneggiato.
Danni anche al Museo Zauli: sono allagati il piano terra, la cantina in cui si conservano le argille di Carlo Zauli, e giardino con le sculture, sommerso come la via antistante (già ai primi di maggio fu inondato il deposito della Bottega Gatti).
Nella Biblioteca Manfrediana, l’acqua ha raggiunto un metro di altezza. Gli allagamenti hanno colpito anche la Chiesa di san Francesco.

A Lugo (Ravenna) l’Archivio fotografico Lugoland è andato sott’acqua con parziale pregiudizio per i beni fotografici. L’acqua ha raggiunto in modo pesante anche il Teatro Rossini ,con danni consistenti che andranno accertati.
A Bagnacavallo (Ravenna), nella prima ondata di inizio maggio, il Museo delle Cappuccine aveva registrato l’allagamento del deposito con il danneggiamento di sei affreschi.
Il Museo Classis di Ravenna è stato temporaneamente attrezzato come hub per accogliere la popolazione sfollata dalle case a ridosso del rivale dei Fiumi Uniti, alla confluenza di Ronco e Montone. 

Preoccupa la situazione di Cesena, dove si sono registrate infiltrazioni nella Biblioteca Malatestiana, mentre nell’Abbazia di Santa Maria del Monte si è registrato un grave crollo e la situazione desta apprensione.
Criticità importanti anche a Gambettola (Forlì-Cesena), per Casa Fellini, e a Sorrivoli (Forlì-Cesena), dove la Casa dell’Upupa - Ilario Fioravanti è pressoché inagibile, mentre l’intero paese è isolato.
Molti danni anche a Forlì: preziose cinquecentine sono state raggiunte dall’acqua e dal fango nel Seminario Nuovo e si stanno predisponendo le operazioni per metterle in salvo. Sono allagati anche il deposito della Biblioteca Saffi di Forlì e le biblioteche di Sant’Agata sul Santerno e Solarolo.

La Regione Emilia-Romagna, in stretto contatto con le Soprintendenze di Ravenna e di Bologna e con il Segretariato regionale dell’Emilia-Romagna, continua a raccogliere segnalazioni e a fornire indicazioni utili ai soccorsi per intervenire a salvare il patrimonio culturale. L’Assessorato alla Cultura sta anche provvedendo a fornire consigli e contatti, a istituzioni e famiglie, su come operare i primi interventi di salvataggio dei beni.
 

Raccolta fondi “Alluvione Emilia-Romagna”

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ultima modifica 2023-06-01T08:27:39+01:00
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