ICT e Archeologia virtuale al servizio del Parco Archeologico dell'Alto Adriatico
Per esplorare le possibilità che l'Information and Communication Technology e la realtà virtuale sono in grado di offrire alla ricerca e alla valorizzazione del patrimonio archeologico l'IBC e il team congiunto del DiSCi - Dipartimento di Storie, Culture, Civiltà, Sezione di Archeologia dell'Università di Bologna e del CINECA hanno messo a punto una specifica applicazione.
Si tratta di un prototipo di interfaccia finalizzata alla fruizione via web di contenuti culturali presenti in basi di dati diverse e sinora consultabili in modalità tradizionale, a cominciare dai Cataloghi del Patrimonio Culturale costituiti dalle Regioni Emilia-Romagna/IBC, Veneto, Friuli Venezia Giulia/Centro Regionale di Catalogazione e Restauro dei Beni Culturali e dalle risorse informative dello Zavod za varstvo kulturne dediščine Slovenije (Istituto per la tutela del patrimonio culturale della Slovenia).
In una logica open source, impostata sull'utilizzo di risorse hw e sw rese disponibili dalla Rete come piattaforma e quindi indipendente dai sw specifici impiegati per la gestione delle banche dati, l'applicazione mette in condizione di accedere in modo semplice e attrattivo a informazioni georeferenziate "navigando" un territorio definito e visualizzando i dati nella loro distribuzione e correlazione spaziale e geofisica.
Il prototipo è stato sviluppato in GoogleEarth, perché ritenuta la piattaforma più adatta per la sua larghissima diffusione presso i web utenti e la sua disponibilità.
L'uso di placemaker abbinati a balloon e di oggetti bidimensionali (immagini) disseminati nell'area di navigazione consente di individuare i diversi punti di interesse, di costruire autonomi percorsi conoscitivi e di sviluppare ulteriori approfondimenti accedendo ai set informativi completi contenuti nelle banche dati retrostanti.
Ma si è cercato anche di sviluppare la possibilità di una navigazione e di una consultazione dei dati con accesso attraverso modelli tridimensionali corrispondenti sia a ricostruzioni virtuali standardizzate, come ad es. il posizionamento sul territorio di un modello ipotetico di villa rustica romana, su un sito in cui sono stati segnalati tracce di una realtà archeologica di questo tipo, sia a ricostruzioni 3D di evidenze storico-archeologiche e monumenti conservati in tutto o in parte.
Il caso di studio e di sperimentazione per testare l'interfaccia è costituito da un catalogo delle evidenze archeologiche collegate con le forme dell'abitare in età romana (insediamenti rustici e villae) nella bassa pianura emiliano-romagnola fra l'alveo del Po e il litorale adriatico, i cui dati informativi sono inseriti in un'area dedicata del Catalogo del Patrimonio Culturale dell'Emilia-Romagna. Attraverso un'interfaccia X3D è poi possibile accedere al modello virtuale della villa romana di Russi, navigabile sia con il mouse che tramite percorsi predefiniti. Una mappa complessiva dell'area archeologica fornisce una visione di insieme del sito, evidenziando le zone cliccabili, per le quali sia disponibile un approfondimento.
Gli eventi sismici del maggio 2012 hanno inoltre evidenziato l'opportunità di una navigazione non esclusivamente limitata alle evidenze archeologiche, ma ampliata a ulteriori relazioni con altri dati territoriali, quali appunto la localizzazione di fenomeni di natura sismica.
Il gruppo di lavoro per la realizzazione del prototipo:
IBC: Fiamma Lenzi - Team manager del Progetto PArSJAd; Simona Parisini, esperto del Gruppo Tecnico di Progetto.
CINECA: Antonella Guidazzoli - Responsabile Visit Lab (Visual Information Laboratory); Antonio Baglivo, Maria Chiara Liguori, Micaela Spigarolo, componenti del team.
DiSCi: Antonella Coralini - coordinatrice del team del Dipartimento di Storie, Culture, Civiltà, Sezione di Archeologia dell'Università di Bologna; Silvia Bizzarri, Cristina Cordoni, Marina Marcosignori, componenti del team.
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Note di navigazione e FAQ (19.82 MB)