AQUAE. La gestione dell'acqua oltre l'Unità d'Italia nella pianura emiliana
Le acque e il loro “governo” costituiscono un tema davvero pregnante e ricco di spunti tra quanti attengono l’ultramillenaria trasformazione dell’ambiente naturale delle origini in ambiente antropizzato. Rileggere e interpretare lo sviluppo evolutivo dei processi di regolazione dei regimi idrici e della loro messa a sistema, al cui punto terminale si pongono in età moderna le opere di bonifica e le istituzioni consorziali nate dal confronto fra l’interesse pubblico e quello privato per garantirne la gestione, significa infatti compiere un viaggio a ritroso che può spingersi addietro nel tempo almeno sino all’età del Bronzo per approdare poi, attraverso una serie notevole di passaggi, all’Unificazione del Paese, momento nel quale prende corpo una vera politica nazionale delle opere di miglioramento fondiario, giunta con i necessari aggiornamenti e ammodernamenti sino all’oggi.
La mostra
Il percorso espositivo ha preso il via con un inquadramento storico-ambientale del paesaggio padano nelle età precedenti la romanizzazione della pianura, proseguiva con un approfondimento sull'età romana e una visione d’insieme della centuriazione, passando poi all’età medievale, quando l’assetto paesaggistico cambia in seguito all'insorgenza di “castra” - come il sito altomedievale scoperto a Sant’Agata Bolognese - circondati da fossati e da numerosi canali dove viene segnalata la presenza di mulini e di attività ad essi collegate.
Una ricca documentazione archivistica attesta l’organizzazione e il controllo delle acque nei territori alla destra e alla sinistra del Panaro, di cui costituiscono interessanti esemplificazioni il trattato stipulato fra Giovanni II Bentivoglio e Ercole I d’Este per la realizzazione della prima imponente opera di bonifica idraulica, il Collettore delle Acque Alte, oppure i “serragli”, sistema difensivo al quale diverse corti, dai Pico ai Gonzaga, ricorrevano allo scopo di arginare l’invasione delle acque.
Il focus sul Consorzio di Bonifica Burana, come oggi è configurato, proponeva una rassegna degli strumenti impiegati nei primi anni del secolo scorso per i controlli delle acque e una serie di documenti e mappe indispensabili per far acquisire al visitatore una "visione" moderna del paesaggio e del territorio.
Una breve guida, realizzata tipograficamente dal Centro Stampa della Regione Emilia-Romagna, intendeva riproporre i diversi punti fermi del percorso espositivo e alcuni approfondimenti che un tema così complesso e suscettibile di molteplici chiavi di lettura come quello delle acque richiede.
Dove, Quando, Chi
San Giovanni in Persiceto (Bo) - Chiesa di Sant’Apollinare
Presentazioni:Renato Mazzuca Sindaco di San Giovanni in Persiceto, Filippo Maria Gambari Soprintendente Archeologo dell’Emilia Romagna, Sabrina Freda Assessore all’Ambiente, Regione Emilia Romagna, Gabriella Montera Assessore all'Agricoltura, Provincia di Bologna, Francesco Vincenzi Presidente del Consorzio della Bonifica Burana, Fiamma Lenzi Istituto Beni Culturali Regione Emilia Romagna, Silvia Marvelli Direttore del Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto, Marzio Dall’Acqua già Soprintendente Archivistico per l’Emilia Romagna.