"Alle soglie della romanizzazione: storia e archeologia di Forum Gallorum"
Le fonti antiche restituiscono un ritratto a più livelli della Regio VIII come di una terra fertile, popolosa, caratterizzata da vocazioni ed eccellenze produttive, ove regnavano benessere, qualità della vita e buona organizzazione della cosa pubblica. Di certo peculiarità che erano patrimonio distintivo e comune non solo ai grandi municipi, odierne città capoluogo, ma all’intero sistema dei centri abitati di media e minore entità e relativi comprensori. Così fu anche per il tratto di pianura racchiuso fra il Samoggia e il Panaro e per gli insediamenti qui sorti, talora in età antecedente la romanizzazione, primo fra tutti quel Forum Gallorum balzato alle cronache per il sanguinoso scontro fra le legioni di Antonio e le truppe di Pansa e di Irzio e perciò consegnato dalle fonti a imperitura memoria.
La mostra "Alle soglie della romanizzazione: storia e archeologia di Forum Gallorum" e il catalogo in accompagnamento - curato da Sara Campagnari e Diana Neri - ne sono eloquente riprova: nella ricostruzione della genesi e delle vicende del territorio castelfranchese in un arco cronologico di parecchi secoli è narrata tutta la parabola storica, civile, economica, quotidiana di tale lembo di territorio tra Bononia e Mutina. Grazie a una serie di materiali provenienti dai depositi o da scoperte recenti e ancora non presentati al pubblico si ripercorrono le trasformazioni operate dall'uomo in qusto lembo di territorio, vengono illustrati i siti archeologici più rilevanti e si presentano alcuni alcuni contesti sepolcrali e reperti provenienti dalle aree di culto.
Dall’insieme delle testimonianze, frutto di attente riletture e analisi del patrimonio pregresso e delle più recenti acquisizioni archeologiche, infatti, emergono in pienezza il senso, il significato e il valore dell’eredità culturale della civiltà romana per la nostra regione. Alla valorizzazione di questa eredità, l’Istituto Beni Culturali ha dedicato negli anni grande impegno operativo.
Anche questo progetto, voluto con tenacia dal Comune di Castelfranco e dal suo Museo Civico Archeologico e incastonato nell’iniziativa regionale “2.200 anni lungo la via Emilia”, quale frutto di un protocollo di intesa fra IBC, Comuni di Modena, Reggio Emilia e Parma, Uffici periferici del MIBACT, a celebrazione dell’anniversario di fondazione di Mutina, è stato inserito nei piani di sviluppo del sistema museale regionale realizzati con il sostegno della LR. 18/2000.
La mostra era promossa dal Comune di Castelfranco Emilia e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, in collaborazione con l’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, il Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per l’Emilia-Romagna e l’Università di Bologna.
Dove e Quando
Castelfranco Emilia 7 ottobre 2017