Scheda di consistenza Govoni

Il fondo è costituito da un insieme eterogeneo di materiali, raggruppati in album e buste, che conservano il "disordine d’autore" con il quale sono pervenuti alla Biblioteca Ariostea. Il fondo, infatti, pervenne alla Biblioteca ammassato alla rinfusa in pacchi e cassette, che furono successivamente sciolti per una migliore conservazione e per un primo approccio alla conoscenza dei documenti: furono numerati i pezzi sparsi - ossia fogli, mazzi di fogli, fascicoli, quadernetti – di cento in cento, riponendoli in buste secondo questa suddivisione. Ognuna delle buste costituite fu poi numerata e dotata di un sintetico inventario. Il fondo non è stato quindi sottoposto ad interventi di riordino, ma è stato corredato di un inventario che fotografa la situazione esistente al momento della donazione.

Materiale manoscritto e dattiloscritto: l’insieme degli scritti consta di oltre 5.000 pezzi, tra i dattiloscritti (in numero esiguo), i quaderni, i manoscritti abbastanza ordinati e gli innumerevoli fogli sparsi, o gruppi di fogli. Si tratta di materiali di contenuto vario (prosa, lirica, pensieri sparsi, notazioni, abbozzi, promemoria), raramente datati. I manoscritti posseduti dalla Biblioteca Ariostea non costituiscono la produzione completa dell’attività letteraria govoniana: parecchi andarono perduti durante i molteplici spostamenti del poeta, oppure rimasero di proprietà di persone con le quali l’autore fu in relazione (è il caso degli autografi ora al "Centro studi internazionali Lionello Fiumi" di Verona) o depositati in altre sedi (per esempio negli Archivi comunali di Ferrara e di Copparo). Comunque all’Ariostea si conserva una documentazione notevolissima del laboratorio govoniano, sia di poesia che di prosa e di teatro, con non pochi inediti: ricordiamo, fra gli altri, la stesura definitiva dell’Inaugurazione della primavera.

Carteggio: per quanto riguarda lettere e cartoline rimangono a Ferrara soltanto 130 pezzi: il resto dell’epistolario risulta disperso o conservato altrove. Le lettere si trovano collocate negli stessi fascicoli che contengono i materiali manoscritti, i dattiloscritti, i fogli di giornali. Sono segnalate come particolarmente interessanti alcune lettere-confessioni che Corrado Govoni scrisse a Papini, a Villaroel, a Domenico Porzio.

Fotografie: è segnalata anche la presenza di fotografie distribuite nei fascicoli con i materiali sopra descritti.

Inventari: il sintetico inventario di cui si è fatto cenno rimane l’unico strumento di accesso alla documentazione.

Raccolta libraria: la biblioteca di Govoni, donata dagli eredi alla Biblioteca Ariostea nel 1967, è costituita da 1.022 volumi, cioè dai libri che era riuscito a salvare dopo che le difficili condizioni economiche lo avevano costretto a vendere parte della sua ricca raccolta: si tratta in grande maggioranza di opere letterarie anche in lingua straniera (cospicua la sezione in francese); in modesta quantità i testi regalati da altri autori a Govoni con dediche autografe. Su una parte di libri è possibile trovare annotazioni autografe, soprattutto versi.

Catalogo: su supporto elettronico.

Bibliografia relativa al fondo: M. Grazia Dalla Cà, I versi nei manoscritti di Corrado Govoni conservati presso la Biblioteca Ariostea di Ferrara, tesi di laurea discussa presso la Facoltà di Magistero dell’Università degli studi di Bologna nell’anno accademico 1975-76 nella quale sono esaminati e schedati i documenti compresi nelle prime venti buste del fondo; IDEM, Note sui manoscritti del fondo Govoni, in "Bollettino di notizie e ricerche da archivi e biblioteche", n. 2, novembre 1980, pp. 107-113; Mara Paltrinieri, L’archivio Govoni della Biblioteca Ariostea di Ferrara in "IBC Informazioni", n.s., a. I, n. 4/5, luglio-ottobre 1984, pp. 12-13.

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ultima modifica 2012-04-19T14:19:00+01:00
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