Note storiche "Il Giornale d’Italia"

Fortemente caldeggiato da Sidney Sonnino ed espressione del liberalismo monarchico del primo Novecento, "Il Giornale d’Italia" uscì con il primo numero la sera del 16 novembre 1901. Al persicetano Alberto Bergamini (cui tra l’altro si attribuisce il merito di aver dato vita alla "terza pagina"), allora giovane giornalista, fu affidata la direzione del nuovo giornale. Per ventidue anni il Bergamini, in qualità di direttore ed amministratore, seppe assicurare alla testata un prestigio indiscusso, non solo a livello nazionale, ed una larghissima diffusione nel centro-sud, dove si pubblicavano particolari edizioni.
Nel 1923 Bergamini lasciò definitivamente la direzione del quotidiano, proprio nel momento in cui sempre più palesemente si esigeva l’asservimento del giornale alla dittatura fascista. Il declino de "Il Giornale d’Italia", pur con alti e bassi, proseguì nel secondo dopoguerra (periodo durante il quale continuò a distinguersi quale voce dei gruppi più conservatori e reazionari), fino alla crisi economica che investì il settore dell’editoria italiana alla metà degli anni Settanta. Il gruppo Monti, ultimo proprietario del giornale, ne decise la chiusura con il numero del 24 luglio 1976.

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ultima modifica 2012-04-19T14:19:00+01:00
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