Il gladiolo fulminato / A tu per tu con il Museo “Filippo de Pisis” di Ferrara

Quando un museo è chiuso per emergenza, o perché è notte, o non siamo in grado di raggiungerlo, è proprio allora che si rivela il valore di un catalogo online: un posto aperto 24 ore su 24, che ci permette di guardare oggetti e opere, pregustando l’incomparabile visione dal vero. Come avviene per il museo dedicato all’artista Filippo de Pisis, nelle Gallerie d’arte moderna e contemporanea di Ferrara. In attesa che il restauro della sua sede venga completato, possiamo passeggiare idealmente tra i disegni e i quadri che contiene, facendo scorrere le immagini messe a disposizione da PatER, il catalogo del patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna.

Tra queste opere ce n’è una che non manca mai di affascinare. A prima vista sembra una natura morta simile alle altre, tra quelle dipinte da de Pisis. C’è il suo stile unico, fatto di pennellate rapide, colori vividi, tratti decisi e un uso accorto del nero a delineare appena le ombre. Il volume delle cose sembra ottenuto con il minimo sforzo: è come se i fiori respirassero attraverso l’imprimitura ariosa del fondo. Ma poi c’è qualcosa che non ti aspetti. Un piccolo fulmine colpisce il gladiolo rosa sulla sinistra.

Gallerie d’arte moderna e contemporanea di Ferrara: Museo “Filippo de Pisis” - Filippo de Pisis, “Il gladiolo fulminato”, dipinto a olio su compensato, 1930

Che quella sottile linea spezzata sia proprio una saetta lo dice lo stesso de Pisis, mostrando il dipinto all’amico scrittore Giovanni Comisso, a cui quel fiore “fulminato” fa venire in mente un sesso femminile. Ma a cos'altro potrebbe alludere quel filiforme lampo giallo? Forse una risposta la si può trovare nella poesia che il pittore (bravo anche a maneggiar parole) dedicò a un “Mazzo di fiori”:

Lo so, è la tua grazia
che vibra nei teneri petali,
ciglia, occhi-ciechi
anima vegetale
che s’offre abbacinata a la luce,
fronte, bocca, mento, cuore,
vicina e lontana
dolce irraggiungibile.
Io sono l’ape immota
a suggere questo nettare
dolorosamente.

Secondo Comisso, nell’arte di de Pisis la bellezza delle cose scaturisce “sempre rapida, come un fulmine, dai momenti di felicità suprema”. Così chi la contempla è come l’ape che gusta beata il suo nettare: si gode l’attimo con gioia, anche sapendo che quel fiore così ghiotto è destinato ad appassire. O forse proprio perché lo sa. 

Per saperne di più e continuare la visita online al Museo “Filippo de Pisis” c’è PatER - Catalogo regionale del Patrimonio culturale


Foto > Gallerie d’arte moderna e contemporanea di Ferrara: Museo “Filippo de Pisis” - Filippo de Pisis, “Il gladiolo fulminato”, dipinto a olio su compensato, 1930 


L’autore del testo ha verificato per quanto possibile le fonti documentarie e i crediti iconografici utilizzati; eventuali modifiche e integrazioni possono essere richieste contattandolo:

Vittorio Ferorelli

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